Mario Scrimaglio, noto produttore vitivinicolo e anima intraprendente di Nizza, è morto all’età di 95 anni. La sua figura, radicata nell’Astigiano, è stata capace di coniugare l’amore per il vino con la cultura, lo sport e la vita.
La sua storia è legata alla Cantina di famiglia, fondata nel 1920 da Pietro Scrimaglio, un’attività che ha attraversato generazioni e che oggi è parte del Gruppo langarolo Terre da Vino. Con i figli Pier Giorgio e Francesco, Mario ha contribuito a dare slancio a progetti capaci di andare oltre il solo ambito produttivo.
Tra questi spicca il Premio «Matto», ispirato all’omonima carta dei Tarocchi: un riconoscimento annuale pensato per celebrare «genio e sregolatezza» in personaggi noti della cultura, dello spettacolo, dello sport e della scienza. Un’iniziativa che ha portato nella Cantina Scrimaglio volti notissimi come Philippe Daverio, Marco Pannella, Luciana Littizzetto, Antonio Ricci, Paolo Sorrentino, Zdenek Zeman, Oliviero Beha, Giorgio Calabrese e tanti altri.
Ma Mario Scrimaglio non era solo questo: spirito indomito e appassionato di sfide, si è reso protagonista — anche ben oltre gli 80 anni — di traversate a nuoto in mare aperto, d’inverno, lungo la costa ligure tra Laigueglia, Alassio e Andora. Imprese nate quasi per gioco, da una scommessa con un amico, e diventate per lui una vera tradizione personale. «Una nuotata della verità», come la chiamava lui stesso, che univa forza di volontà e spirito solidale.
Tutto nacque da una sfida tra amici, circa vent’anni fa. Uno di loro, conoscendo il suo buon allenamento e il suo spirito battagliero, gli lanciò la provocazione: «Scommetti che non hai il coraggio di nuotare in mare d’inverno?». Una battuta, forse, ma Mario Scrimaglio la prese sul serio. Stabilì che, in caso di riuscita, ci sarebbe stata una cena in palio. E aggiunse una motivazione in più: una donazione in beneficenza legata all’impresa.
Fu così che, da semplice gioco, nacque un rito. Ogni anno, con il freddo pungente della Liguria invernale, si tuffava in mare per la sua «nuotata della verità», come lui stesso la definiva. Una traversata da Laigueglia ad Andora e da Laigueglia ad Alassio, che compì anche nel 2016 e nel 2017, quando aveva già superato abbondantemente gli ottantacinque anni.
A ricordarlo oggi con affetto sono in tanti, a cominciare dalla famiglia. Commuove il messaggio lasciato dal figlio Pier Giorgio sui social: «Mario Scrimaglio, classe 1930. Ciao papà. Fai buon viaggio».
[In foto Mario Scrimaglio]