C’è anche un nutrito gruppo di coltivatori ed allevatori astigiani alla protesta in atto ad Alessandria. Le proteste che hanno attraversato nei giorni scorsi numerosi Paesi Europei, sono arrivate anche in Italia e anche qui hanno raccolto le adesioni di chi non riesce più a vivere del reddito derivante dalla coltivazione dei campi.
Da questa mattina sono schierati con i loro trattori insieme a colleghi alessandrini, tortonesi, monferrini, langaroli, in viale Milite Ignoto dove il presidio proseguirà almeno fino a mercoledì quando si terrà il corteo di protesta formato dai trattori attraverso il centro cittadino.
Le richieste degli agricoltori ed allevatori astigiani sono le stesse di quelle dei colleghi europei, con qualche aggiunta locale.
Sono esasperati dai costi crescenti di produzione, dalla crisi climatica che riduce notevolmente qualità e quantità di raccolti, dalla troppa burocrazia, dagli incentivi alla non coltivazione, dai prezzi troppo bassi riconosciuti ai produttori, dai danni da fauna selvatica, dalla scarsa protezione del Made in Italy in sede internazionale. Questi i punti più critici per i quali gli agricoltori chiedono risposte efficaci e soprattutto tempestive.
“Senza noi non ci sarà né cibo né futuro” è lo slogan prediletto perché un altro obiettivo degli agricoltori in protesta (che non rispondono ad alcun movimento politico) è quello di far comprendere ai cittadini il loro fondamentale ruolo di “creatori di cibo”, per soddisfare il bisogno primario di ogni persona.