Dopo gli interrogatori di convalida di ieri, questa mattina il gip di Torino ha disposto gli arresti domiciliari per sei dei sette attivisti No Tav arrestati nella notte fra venerdì e sabato dopo gli
Dopo gli interrogatori di convalida di ieri, questa mattina il gip di Torino ha disposto gli arresti domiciliari per sei dei sette attivisti No Tav arrestati nella notte fra venerdì e sabato dopo gli scontri nei pressi del cantiere di Chiomonte e sulla Torino Bardonecchia. Fra gli arrestati anche Ennio Donato, lo studente unviersitario di 29 anni figlio del presidente del tribunale di Asti. Anche lui dovrebbe lasciare il carcere entro stasera per raggiungere la sua abitazione in cui scontare la detenzione domiciliare.
Per un settimo attivista è stata disposta la scarcerazione con l'obbligo di dimora a Milano.
Su siti e blog No Tav, il movimento continua a chiedere la piena liberazione di tutti gli arrestati anche se giudica la decisione del gip un primo piccolo risultato contro le misure più severe invocate da pm e Questura.
«Inoltre quanti sono stati feriti dalle manganellate e dagli accanimenti della polizia durante l'arresto potranno ora ricevere cure adeguate (date le notizie non certo rassicuranti che giungevano ieri dopo la visita degli avvocati ai detenuti)» si legge sull'aggiornato sito Infoaut. E questa sera è confermata la fiaccolata a Susa per continuare a chiedera libertà piena, senza domiciliari nè altri obblighi.