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Altri tre arresti per la rapina in corso Savona
Cronaca

Altri tre arresti per la rapina in corso Savona

Altri tre arresti da parte della Squadra mobile della Questura di Asti per il tentativo di rapina all’ufficio postale di corso Savona dello scorso 18 aprile

Altri tre arresti da parte della Squadra mobile della Questura di Asti per il tentativo di rapina all’ufficio postale di corso Savona dello scorso 18 aprile. Si tratta di Alfredo Geraci, 37enne palermitano bloccato all’alba del 6 giugno a Palermo, in un locale del quartiere popolare Ballarò, dai poliziotti astigiani, in missione nel capoluogo siciliano.

Nelle stesse ore altri colleghi della Mobile coordinata dal commissario capo Loris Petrillo, hanno dato esecuzione ad altri due provvedimenti: la misura dell’obbligo di dimora, come disposto dal Gip, per una coppia di conviventi che risiede nella zona di corso Savona e ritenuti dagli inquirenti “basisti” del colpo alla posta. Si tratta di Pietro Adamo, 40 anni, di origine palermitana, da alcuni anni ad Asti e disoccupato, e la convivente Deborah Carpico, 39 anni, anche lei disoccupata, incensurata.

Secondo le indagini della polizia Geraci sarebbe il quarto uomo in corso Savona il giorno della rapina. «Si era attardato di qualche metro rispetto agli altri tre, arrestati quella stessa mattina fuori dalla Posta, e, accorgendosi della polizia, fuggì – ha spiegato il Capo della Mobile Petrillo – Riteniamo che fu aiutato dalla coppia astigiana a nascondersi, prima di rientrare poi in Sicilia». Gli altri tre uomini bloccati il 18 aprile sono Pietro Caracappa, Nino Geraci e Giuseppe Ingrassia, l’uomo che secondo gli investigatori era in attesa sull’auto.

«Verifiche e accertamenti proseguono, per capire se la stessa banda può essere responsabile di colpi analoghi sul nostro territorio e per chiarire il legame che unisce la coppia astigiana con il gruppo di palermitani, ben organizzato secondo quanto abbiamo appurato, che si è mosso appositamente dalla Sicilia a qui, dopo la scelta dell’obiettivo da colpire – ha detto il Questore Filippo Di Francesco – Con l’operazione “Mordi e fuggi” ritengo che abbiamo fermato un gruppo di persone che poteva dare seri problemi sul nostro territorio, ma anche nelle zone limitrofe».

m.m.t.

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