Che l'ospedale di Asti offra uno dei migliori reparti di Cardiologia d'Italia è cosa nota e arcinota, ma se non si riesce ad arrivarci in tempo, crolla tutta l'efficacia di
Che l'ospedale di Asti offra uno dei migliori reparti di Cardiologia d'Italia è cosa nota e arcinota, ma se non si riesce ad arrivarci in tempo, crolla tutta l'efficacia di un'eccellenza sanitaria locale. A far sorgere questo dubbio è la denuncia che un noto cardiologo astigiano, il dottor Giovanni Zola, ha presentato ieri ai carabinieri di Asti per un episodio accaduto mercoledì scorso al Cdc, il poliambulatorio con sede in corso Ferraris, presso il quale il cardiologo presta servizio insieme al collega Ugo Sandri. Stavano visitando, mercoledì scorso, quando sono stati chiamati per l'improvviso malore di una giovane donna, madre di due bambini, che presentava ricorrenti episodi di tachicardia ventricolare. «Una situazione – spiega lo stesso dottor Zola – che può preludere a fibrillazione ventricolare ed arresto cardiaco». Una situazione gravissima, dunque, che ha spinto subito il medico a chiedere l'intervento di un'ambulanza medicalizzata del 118.
La chiamata è stata presa dalla centrale unica di Alessandria che ha riferito come non ci fossero medicalizzate disponibili in quel momento offrendo l'invio di un'ambulanza senza medico. «Le condizioni della donna erano gravi e poteva essere pericolosissimo per la paziente essere trasportata senza un medico – prosegue Zola – con il collega Sandri siamo stati lì con lei, monitorandola e cercando di tranquillizzarla per limitare le cause degli attacchi ricorrenti di tachicardia». La prima chiamata è stata fatta alle 12,05 e alle 12,40, non avendo visto arrivare ancora nessuna ambulanza, dal Cdc è partita un'altra telefonata alla centrale del 118 per sollecitare l'invio della medicalizzata.
«Mi hanno risposto che non era stata registrata alcuna chiamata dal nostro centro – si legge nella denuncia presentata dal dottor Zola – fortunatamente le condizioni della paziente sono rimaste gravi ma stabili fino all'arrivo della tanto attesa ambulanza medicalizzata avvenuto alle 13,07, un'ora dopo la prima chiamata». La giovane donna è riuscita a salvarsi, ma i medici che hanno atteso con lei un'ora l'ambulanza non vogliono far passare sotto silenzio l'episodio. Hanno sporto denuncia ma anche scritto all'Ordine dei Medici e fatto sapere la cosa al dottor Mario Alfani di Alma e Federspev. «Ma in provincia di Asti è in servizio una sola ambulanza medicata? – si chiede Zola – e gli astigiani cosa si devono aspettare in situazioni di emergenza clinica? Vale la pena avere una Cardiologia di eccellenza se poi scivoliamo su tali "bucce di banana"?»
Daniela Peira