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Cronaca

Anziana sequestrata
e rapinata in corso Matteotti

Attesa sul pianerottolo di casa, aggredita alle spalle, sequestrata e derubata. Un ricordo terribile, indelebile e sostenuto, allo stesso tempo, con grande coraggio. Vittima di almeno due rapinatori

Attesa sul pianerottolo di casa, aggredita alle spalle, sequestrata e derubata. Un ricordo terribile, indelebile e sostenuto, allo stesso tempo, con grande coraggio. Vittima di almeno due rapinatori è stata alcuni giorni fa una signora di 80 anni che vive nella zona di corso Matteotti (San Rocco). Un caso che ha destato grande sconcerto ed apprensione e che suscita sentimenti di ribellione di fronte al rischio di “normalità” di tali episodi di aggressione.

Erano appena passate le 19,30 e la signora era salita nel suo alloggio all’interno di un palazzo della zona. Di fronte alla porta di casa (blindata), mentre è intenta a dare le diverse mandate della serratura per aprire, una figura alle sue spalle la afferra premendole una mano sulla bocca e spingendola all’interno dell’appartamento. Sono momenti concitati. L’anziana donna viene spinta in bagno e tenuta costantemente sotto controllo da uno dei rapinatori, con la minaccia di non gridare. Le chiedono dove tiene il denaro, dove custodisce i gioielli. Il complice intanto fruga per casa, mette tutto a soqquadro. Non la picchiano e non la minacciano con armi di alcun genere, pur nella brutalità dell’azione compiuta, e alla fine se ne vanno, con un bottino di gioielli e denaro, dopo averle legato i polsi con lo stesso foulard che portava al collo e chiudendola a chiave in bagno. La signora rimane sola.

«Li avevo pregati di non chiudermi dentro, ma non mi hanno ascoltato. Ho cercato di rompere il vetro della porta, ma non ci sono riuscita. Mi sono allora affacciata alla finestra, che dà sul retro del condominio», racconta la signora. Finalmente qualcuno coglie le sue grida di aiuto e dà l’allarme. Vengono avvisati i familiari e viene fermata una gazzella dei carabinieri che si trova a passare in quel momento. Vengono fatti intervenire anche i vigili del fuoco, che le restituiscono la libertà. La signora è una commerciante. Lucida, precisa, coraggiosa. I banditi l’hanno anche minacciata, intimandole di non raccontare nulla. Non riesce a trattenere l’emozione quando parla proprio del suo negozio, che ha curato con passione e dedizione per una vita intera: «A dicembre chiudo l’attività. Non si può continuare a lavorare in queste condizioni».

Marta Martiner Testa

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