Aveva compiuto 81 anni poche settimane fa, ma a parte un lieve problema alle gambe, Carlo Guarnero era sanissimo, continuava a occuparsi dei suoi hobby e a coltivare le sue passioni. Però un destino beffardo si è messo in mezzo, aspettandolo questa mattina, poco dopo le 7, nel prato vicino alla sua abitazione di Migliandolo, a Portacomaro. Guarnero è uscito di casa presto per andare a raccogliere un po’ di fichi, ma non si è accorto della presenza di un nido di vespe nascosto sotto la terra.
L’uomo, secondo una prima ricostruzione dei fatti, deve aver urtato il nido provocando l’immediata e violenta reazione delle vespe che l’hanno punto centinaia di volte inducendo uno shock anafilattico fatale. La vittima ha provato ad allontanarsi, si è anche sfilata la camicia per scacciare gli insetti, ma non c’è stato nulla da fare. A dare l’allarme è stata la moglie Franca che ha subito chiamato la figlia Stefania. Quest’ultima, giunta sul posto da Refrancore, ha trovato il padre riverso a terra e, assistita al telefono da un operatore del 118, ha tentato di rianimarlo facendogli il massaggio cardiaco insieme a un’altra persona.
Purtroppo, quando l’ambulanza è arrivata, Guarnero era morto senza più riprendere conoscenza. «Mio padre era in forma, non aveva alcun grave problema e sapeva che in questo periodo ci possono essere in giro nidi di vespe di cui era leggermente allergico, ma non così tanto da rischiare un arresto cardiaco – racconta la figlia Stefania – Era stato perfino punto in passato, ma senza grosse conseguenze. Oggi, quando l’ho visto, avrà avuto mille morsicature su tutto il corpo».
L’uomo era molto conosciuto nella frazione di Migliandolo non solo come ex lavoratore della Fiat, ma anche per la sua preziosa collaborazione con la pro loco del paese, insieme alla moglie Franca, e per essere uno degli attori della compagnia teatrale dialettale “Tutùru” fondata dal giornalista Paolo Raviola che così lo ricorda: «È stato tra i fondatori dell’Associazione Migliandolese e quindi della pro loco. Quando costituimmo la Compagnia teatrale “I Tutùru di Migliandolo” per molti anni fu uno dei componenti insieme alla moglie Franca e, in seguito, anche alla figlia Barbara. Tutta la sua famiglia ha sempre collaborato attivamente alle iniziative della pro loco. Lui e Franca hanno anche gestito come volontari per alcuni anni il circolo Anspi e, in estate, il chiosco sulla piazza Nebiolo. Mi mancherai, amico mio, mi mancherà la semplicità delle tue battute, mi mancheranno le tue sfuriate improvvise quanto brevi, perché noi migliandolesi siamo fatti così, ci accendiamo subito, ma non lasciamo mai che il sole tramonti sulla nostra collera. E non serbiamo rancore. Addio e grazie per quello che hai dato alla nostra comunità».
Guarnero lascia, oltre alla moglie e alla figlie, anche le nipoti Michela e Annalisa. Il rosario di Guarnero sarà recitato domenica, alle ore 19, nella parrocchia di Migliandolo. Il funerale sarà celebrato lunedì alle ore 15. La salma raggiungerà poi il tempio crematorio di Asti.