Ha mostrato disperazione, in aula di tribunale, quando è stato processato per direttissima, con rito abbreviato, per aver violato le disposizioni di divieto di avvicinamento alla collega che lo aveva denunciato per stalking.
Imputato un insegnante astigiano che da qualche settimana è stato munito di braccialetto elettronico proprio a seguito della denuncia sporta dalla donna che si sentiva perseguitata dalle sue attenzioni non volute e non gradite.
All’uomo è stato notificata l’ordinanza che gli vieta di avvicinarsi a più di 200 metri dalla collega e quando questo avviene, il braccialetto elettronico invia dei segnali che devono spingerlo ad allontanarsi fino a quando si ripristina la distanza di sicurezza.
Il segnale di vicinanza viene attivato anche nella vittima per allertarla e un terzo segnale viene inviato alle forze dell’ordine che possono così monitorare a distanza il comportamento dell’uomo.
Nei giorni scorsi il braccialetto ha indicato che l’imputato ha oltrepassato più volte, nell’arco di poche ore, il raggio di “sicurezza” entro il quale la collega poteva ritenersi al sicuro. «E’ entrato e uscito dall’area di divieto in continuazione, nonostante il segnale del dispositivo elettronico» è l’accusa mossa dal pm.
Tanto che una Volante della Polizia ha deciso di rintracciarlo e denunciarlo per la violazione del divieto.
Durante il processo l’uomo ha pianto e ha giurato di non aver sentito il segnale del braccialetto elettronico, imputando un malfunzionamento.
Tesi non creduta dal giudice.
E’ stato condannato a 4 mesi da scontare con un equivalente periodo di servizio di volontariato presso un’associazione astigiana.
Se l’insegnante dovesse di nuovo violare il divieto di avvicinamento rischia seriamente la misura più restrittiva degli arresti domiciliari.