Agenti della squadra mobile della questura di Asti, 2ª sezione (reati contro la persona, in danno di minori, prostituzione e reati sessuali), dopo un’articolata, minuziosa e paziente attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica di Asti, ed in particolare dal sostituto procuratore Laura Deodato, hanno individuato il presunto violentatore di un ragazzino di appena 15 anni.
L’uomo, sottoposto al provvedimento di fermo, è un marocchino, classe 1985, che si sarebbe reso responsabile di una violenza sessuale aggravata, avvenuta dodici giorni prima della sua identificazione.
Come appurato dalle indagini svolte, il violentatore avrebbe avvicinato il giovane all’interno del parco della Resistenza di Asti e, dopo varie avance a sfondo sessuale, sarebbe riuscito ad adescarlo. L’adulto, una volta preso il minore per mano, lo avrebbe condotto in un attiguo complesso residenziale dove, in un pianerottolo, avrebbe abusato sessualmente di lui.
Il ragazzo, dopo aver subito la violenza, approfittando di alcuni rumori improvvisi che facevano supporre l’arrivo di qualche inquilino, sarebbe riuscito a fuggire per strada e successivamente a fermare alcuni passanti ai quali chiedeva aiuto e grazie ai quali è riuscito a contattare la polizia.
Nel corso dell’attività investigativa, dopo aver individuato il presunto autore del crimine, si è anche accertato che il luogo scelto per perpetrare la violenza non sarebbe stato scelto a caso, bensì con accuratezza, in quanto prossimo alla dimora del marocchino. Un elemento ritenuto importante, in quanto gli avrebbe permesso di muoversi con padronanza nella zona. Sempre nel corso della tempestiva attività d’indagine, si apprendeva anche che, il medesimo, entro pochissimi giorni, si sarebbe allontanato dal territorio nazionale per ritornare nel paese di origine, avendo già prenotato un volo di sola andata per il Marocco.
Visti gli indizi a suo carico e il pericolo di fuga, il pubblico ministero titolare dell’indagine ha emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto.
Durante la perquisizione, eseguita al momento dell’arresto, all’interno di un alloggio del medesimo comprensorio residenziale, ove sarebbe stata perpetrata la violenza sessuale, gli inquirenti hanno anche sequestrato gli abiti che il marocchino avrebbe indossato al momento della violenza.
Il cittadino marocchino, una volta fermato, è stato portato nella prigione di Torino, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Il fermo è poi stato convalidato con la misura cautelare in carcere.