La Guardia di Finanza di Asti ha denunciato due imprenditori con l’accusa di bancarotta fraudolenta e, in concorso, la “distrazione” di beni per non farli aggredire dai creditori.
Uno è il titolare di un’azienda di medie dimensioni operante nel settore automotive. Una società in liquidazione giudiziale dalla scorsa primavera che però risulta aver affittato il ramo d’azienda ad un canone molto sottostimato ad un’altra società che è formalmente intestata ad un amministratore (il secondo denunciato) ma di fatto, secondo le accuse, riconducibile al primo imprenditore che avrebbe fatto nascere la nuova attività solo per sottrarre il patrimonio al fallimento.
Il giudice fallimentare aveva già chiesto al curatore di tornare indietro sul contratto di affitto del ramo di azienda e di fare tutto quanto nelle sue possibilità per tornare in possesso dei beni aziendali compreso il nuovo sito industriale individuato per la nuova società intestata al prestanome.
L’inottemperanza di queste azioni ha spinto il gip del tribunale di Asti a disporre il sequestro preventivo sia del ramo d’azienda che dell’immobile in cui veniva esercitata l’attività con la consegna a custodia giudiziaria al curatore fallimentare. Il sequestro ha un valore stimato di circa 780 mila euro.