È in corso in questo momento la ricognizione dei tecnici e del direttore sanitario dell’Asl di Asti insieme al primario del Pronto Soccorso per censire i danni arrecati sia nell’area esterna che nella sala d’attesa dalle manifestazioni di disperazione dei parenti del ragazzino di 13 anni che stanotte ha perso la vita a causa dello scoppio di un potente petardo in via Guerra.
Il ragazzino, di origine rom, è arrivato in Pronto Soccorso in condizioni estreme, pare fosse già in arresto cardiaco a causa delle conseguenze della deflagrazione su addome e torace. I medici non hanno potuto salvargli la vita e alla notizia del decesso e dell’impossibilità di vedere il corpo fino a nuove disposizioni dell’autorità giudiziaria, i parenti in attesa hanno sfogato la loro disperazione su arredi e struttura del punto di accesso per le urgenze. Il Pronto Soccorso è comunque operativo e non è mai stato chiuso.
3 risposte
E il sindaco è andato a dare la sua solidarietà al campo rom?
Ma è una notizia vero o una barzelletta?
Sì spera che i responsabili vengano denunciati. ……..È inconcepibile danneggiare un pronto soccorso……..poi siamo sempre tutti noi che paghiamo …..Il Sindaco rifletta su questi campi Rom……Invece di fare a loro le condoglianze. …..Si disperano dopo aver messo nelle mani ad un ragazzino di 13 anni botti da far esplodere……Non legali. …..
sfogano la disperazione sull’ospedale?? come se fosse normale sfogarsi distruggendo una struttura pubblica… ma stiamo scherzando?? mi auguro che siano denunciati tutti e siano assicurati alla giustizia, anche perchè la responsabilità all’interno del campo nomadi ce l’avevano loro, per ciò che è accaduto!