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Cronaca

Asti, arrestato in ambulanza: deve scontare oltre 6 anni per truffa e circonvenzione d’incapace

Ex macellaio di Cisterna prelevato a casa e portato in carcere con il mezzo di soccorso a causa della sua invalidità

“Saldo” con la giustizia

Una “carriera” di tutto rispetto che negli anni lo ha portato  sotto processo per reati come usura e circonvenzione di incapace. Che ora attende il “saldo” del conto con la giustizia. E’ quella di  Gian Luigi Trinchero, 69 anni, ex macellaio di Cisterna che nei giorni scorsi è stato arrestato dalla terza sezione della Squadra Mobile di Asti che gli ha notificato un ordine di carcerazione emesso dalla Corte di Appello di Torino. L’uomo, infatti, deve scontare 6 anni e quasi 4 mesi in carcere per una condanna definitiva che mette insieme alcuni processi che si sono celebrati nel 2017.

La vicenda riguarda la circonvenzione di incapace e risale al 2006 quando Trinchero ha convinto un’insegnante riconosciuta in stato di infermità e deficienza psichica a firmare una scrittura privata con la quale avrebbe venduto tutti i suoi beni per 240 mila euro, prezzo ritenuto irrisorio da una perizia tanto che il tribunale civile di Asti ha poi annullato il contratto.

Il nome di Trinchero era anche entrato in una complessa operazione denominata Special Ket2. L’uomo era accusato di aver prestato denaro ad imprenditori in difficoltà pretendendo un tasso di interesse  che superava il 120%.

Quando venne arrestato all’epoca di questa operazione, risultava formalmente un ex coltivatore diretto, invalido e titolare di una pensione di 450 euro al mese. Peccato che si spostasse a bordo di Ferrari, Jaguar e Bmw, avesse vissuto fino all’anno prima vicino a Montecarlo e avesse movimentato a suo nome milioni di euro su conti correnti accesi sia in Italia che all’estero.

L’arresto di due giorni fa da parte della Squadra Mobile astigiana è avvenuto prendendo tutte le cautele anti contagio e a causa delle sue condizioni di invalidità, Trinchero è stato prelevato in ambulanza e con essa è stato portato al carcere di Quarto.

I suoi difensori, gli avvocati Caranzano e Malabaila, hanno già annunciato che faranno richiesta di concessione degli arresti domiciliari per il loro assistito a causa dei suoi gravi problemi di salute incompatibili con il regime di detenzione carcerario.

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