Imputato un giovane di Asti
Dopo quella in merito alla coltivazione di quattro piantine di marijuana in vaso, arriva un’altra assoluzione in tema di detenzione di sostanze stupefacenti.
Questa volta si tratta di hashish e imputato era un ragazzo albanese di 20 anni residente ad Asti. Due anni fa i carabinieri, in seguito ad una “soffiata” avevano fatto un blitz nella sua abitazione e avevano trovato, in camera da letto, sopra il comò, circa 30 grammi di hashish diviso in frammenti.
Sequestro della sostanza stupefacente e processo per il ragazzo difeso dall’avvocato Patrizia Gambino.
Nei giorni scorsi la discussione e la sentenza del giudice Bertolino: assolto perchè il fatto non sussiste.
Perchè se è pacifico che l’hashish si trovasse a casa sua nella sua disponibilità, non è stato provato che fosse destinato allo spaccio.
Nè bilancini, nè materiale per confezionare le dosi
Infatti, nell’abitazione, non era stato ritrovato nè un bilancino, nè il materiale normalmente utilizzato per confezionare le dosi. Non erano stati ritrovati neppure contanti in piccolo taglio (che di solito sono un campanello d’allarme dell’attività di spaccio). E i frammenti di hashish erano troppo disomogenei e piccoli per essere destinati alla cessione di altre persone.
Il “grinder” è per uso personale
Unico “strumento” ritrovato e collegato alla sostanza stupefacente è stato un “grinder” a forma di bombetta. Si tratta di un arnese utilizzato per frantumare in piccole parti l’hashish prima di fumarlo. In questo caso va a favore della tesi sempre sostenuta dalla difesa, ovvero quella della presenza della sostanza stupefacente per mero uso personale.
Tesi accolta dal giudice che lo ha mandato assolto perchè, ha concluso, non c’era prova alcuna dell’attività di spaccio.
d.p.