Ad un avvocato veneto diretto a Cuneo per un’udienza, proprio non è andata giù quella multa presa ad Asti, sulla tangenziale.
Viaggiava ai 110 all’ora prima dello svincolo per corso Savona, dove il limite è dei 90 e la fretta gli sarebbe costata poco meno di 200 euro di multa e 3 punti in meno sulla patente per il rilevato eccesso di velocità.
Così si è affidato ad un giovane collega astigiano, Jacopo Evangelista, e gli ha chiesto di fare ricorso dal Giudice di Pace, sospettando che quell’autovelox, come la maggior parte di quelli installati sulle strade italiane, avesse il “difetto” di essere stato autorizzato ma non omologato.
Una condizione che i giudici di pace conoscono bene e che, anche in seguito ad una sentenza della Corte di Cassazione, li allinea tutti nel dettare sentenze di assoluzione.
Così è stato anche per l’avvocato veneto che si è visto annullare tanto il verbale con la multa da pagare quanto la sottrazione dei tre punti sulla patente.
Controparte era la Provincia di Asti, proprietaria dell’autovelox e beneficiaria dell’incasso. La stessa che era presente per la richiesta di altri 8 annullamenti di verbali all’autovelox di Motta di Costigliole, presentata pochi giorni fa dai legali della Globo Consumatori per conto di alcuni loro associati. Tutti annullati dai giudici Falco e Mecucci.
L’autovelox che ha intercettato il superamento del limite di velocità dell’avvocato, è lo stesso che l’anno scorso, nella notte della vigilia di Natale, era stato “segato” dai Fleximen astigiani, risultati poi dei pregiudicati che non volevano occhi elettronici indiscreti sui loro passaggi su quel tratto di tangenziale.
Sentenza
- 7 Novembre 2024
- Redazione
Una risposta
Lasciamo, per un momento, perdere la polemica sugli autovelox visti come sistema per fare cassa …
Se pensiamo che serva una limitazione della velocità in alcuni tratti stradali, perché esistono gli escamotage per consentire a qualcuno di farla franca ?