Dopo la decisione del gip Beconi e la dichiarazione del sindaco Rasero, non si fa attendere neppure la presa di posizione di Mario Bovino, amareggiato dalla decisione, per voce del suo avvocato, il professor Maurizio Riverditi.
«Prendiamo atto della lettura delle norme fornite dal GIP di Asti, che, peraltro, ha ribadito la veridicità dei fatti denunciati, confermando come emerga la volontà di Maurizio Rasero di esercitare un controllo sui voti espressi, in violazione del principio di segretezza del voto garantito dall’articolo 48 della Costituzione.
Naturalmente, la nostra posizione è e resta differente.
Ci riserviamo ogni valutazione in merito, ma appare necessario interrogarsi su un punto cruciale: se la riforma del 2014, pur avendo modificato alcuni aspetti dell’operatività delle Province, possa aver eliminato le disposizioni sanzionatorie a tutela della segretezza del voto, che restano in piena sintonia con i principi costituzionali e rilevano non solo sotto il profilo penale, ma anche sulla legittimità delle elezioni».