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Cronaca
Carabinieri

Asti, cinque arresti per gli autovelox segati di notte in tangenziale

Manca ancora un latitante. Non lo fecero per contestare le multe, ma per coprire i loro passaggi durante le “missioni di furto”

Erano stati rinominati i “Fleximen astigiani” perchè quando sono stati sorpresi dalle telecamere di sorveglianza a segare i pali dei due autovelox installati da poco in tangenziale, era il periodo in cui in molti luoghi del Nord Italia agiva con stesso modus operandi quello che giornalisticamente era stato appunto chiamato “Fleximan”.

A distanza di pochi mesi i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Asti hanno arrestato cinque persone (c’è anche un sesto ordine di carcerazione ma al momento la persona non è stata rintracciata).

Gravi i reati a loro contestati perchè il furto e il danneggiamento sono collegati dall’associazione per delinquere.

Il gesto eclatante era avvenuto nel cuore della notte della  vigilia di Natale, quando ai piedi dei pali che sostenevano le apparecchiature sono arrivati con dei potenti flessibili a motore e hanno abbattuto gli autovelox sia su un lato che sull’altro.

Quelle immagini fecero poi il giro dei social grazie al video che venne diffuso e in cui era possibile vedere tutta la scena dalla telecamera installata in punta, fino a quando non è caduta a terra.

I Carabinieri di Asti, sotto il coordinamento del pm Laura Deodato non si sono limitati ad intraprendere un’indagine limitata all’identificazione di chi ha compiuto il gesto vandalico. Vedendoci giusto.

Infatti non si tratta di un gesto di contestazione contro gli autovelox che sfornano multe agli automobilisti e ai camionisti in gran quantità come ha rivendicato il “Fleximan” del Nord Est. Nel caso astigiano l’abbattimento è stato dettato dalla necessità di togliere degli efficaci occhi elettronici molto precisi e fini attivi 24 ore su 24 su un tratto di strada molto frequentato dal gruppo di arrestati all’andata e al ritorno dalle loro scorribande in case, distributori e ditte in cui compivano furti anche ingenti.

Secondo quanto trapelato, avevano come base un capannone ad Isola d’Asti e da lì partivano verso gli obiettivi scelti di volta in volta per i furti e lì tornavano per nascondere la refurtiva fino alla vendita ai ricettatori. Si parla anche di furti di grandi mezzi come trattori agricoli e industriali.

Per questo motivo quei due autovelox dotati di telecamere di sorveglianza erano un “guardiano” che non si potevano permettere. Anche se spesso viaggiavano con targhe fasulle, le immagini erano in grado di collocare i passaggi in orari che avrebbero poi potuto giocare loro contro nel caso di arresti e processi.

E la loro attività di furti era notevole ed era allargata anche al Cuneese e al Torinese.  I carabinieri hanno attribuito al gruppo dei arrestati 10 furti ai danni di distributori di carburante cui veniva sottratta la cassaforte della colonnina self service utilizzando lo stesso flessibile usato per abbattere i pali dell’autovelox. E poi tre furti in casa in cui hanno rubato veicoli, armi, denaro e gioielli e sette furti dentro aziende e negozi che hanno fruttato un bottino in denaro ma anche in attrezzature e veicoli di grande valore.

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