Cinquemila euro: a tanto ammonta la multa che i carabinieri forestali della stazione di Asti hanno comminato ad un commerciante per aver venduto borse in plastica irregolari.
Si tratta delle classiche shoppers per fare la spesa trovate in gran quantità (una trentina di scatoloni) nel magazzino del commerciante all’ingrosso durante un controllo avvenuto a metà gennaio.
I sacchetti in plastica per alimenti sequestrati risultavano privi di marchi e diciture di ecocompatibilità previste dagli standar europei inoltre prsentavano uno spessore superiore a quello massimo consentito, non riportavano le certificazioni sulla loro biodegradabilità, compostabilità e contenuto minimo di materia rinnovabile.
Il grossista riforniva numerosi punti vendita del settore alimentare che, a loro volta, li distribuivano come borse ultraleggere ai loro clienti.
I carabinieri forestali hanno elevato la sanzione al grossista e hanno sequestrato i circa 340 chili di borse non conformi per un valore di circa 600 euro.
Come ricordano gli stessi forestali, gli obblighi in materia di riduzione progressiva dell’utilizzo di borse in materiale plastico sono stati introdotti dall’Unione europea al fine di diminuirne gli impatti sull’ambiente. La normativa nazionale stabilisce le regole per la loro commercializzazione ma alcuni operatori continuano ad acquistare questo tipo di sacchetti non a norma perchè molto più economici e resistenti di quelli compostabili. Ricordando che la commercializzazione di sacchetti non conformi è punita con una sanzione amministrativa da 2500 a 25 mila euro che può essere elevata fino a quattro volte in alcuni casi particolar, ad esempio se la violazione riguarda ingenti quantitativi.
