Il pm aveva chiesto 2 anni in più
Uno sconto piccolo piccolo quello che il gip Morando ha concesso a Patrick La Comare rispetto a quanto chiesto dal pm Macciò che lo ha portato a processo insieme ad un complice, Nicola Iervolino, quest’ultimo con un ruolo più marginale, per una serie di truffe in cui si presentavano come falsi poliziotti o falsi carabinieri facendosi consegnare ingenti quantità di denaro ed oro.
La Comare è stato condannato a 14 anni di carcere, mentre Iervolino a 5 anni.
Per il primo il pm aveva chiesto 16 anni di condanna, 6 anni per il secondo.
Una decina le truffe tra Asti, Alessandria e la provincia di Genova, che sono state contestate a La Comare e, almeno una, anche in concorso a Iervolino.
Fra le più gravi vi è quella avvenuta ad Asti, in frazione Valgera, a maggio dello scorso anno.
Ad un uomo di 92 anni presi 120 mila euro
La Comare e Iervolino si sono presentati a casa di due anziani (padre di 92 anni e figlio di 70) spacciandosi per agenti della Polizia Penitenziaria e hanno attaccato il figlio dicendo che sapevano che lui era un evasore fiscale e che avrebbe dovuto tirare fuori tutti i soldi che aveva in casa.
Dapprima l’uomo, già molto spaventato, ha recuperato in giro per le stanze un po’ di barattoli in cui erano contenuti, arrotolati, dei contanti per qualche migliaio di euro.
Ma è stato quando uno dei complici ha fatto scendere dal letto il padre molto anziano e lo ha trascinato in cortile ancora semisvestito che si è preso paura ed è andato al nascondiglio ricavato in un buco nel muro per prendere circa 120 mila euro consegnati ai due che si sono dileguati.
Picchiato perchè non è caduto nel tranello
Pochi mesi dopo un altro colpo di violenza inaudita a Quarto Inferiore del quale è accusato solo La Comare insieme a due complici rimasti ancora sconosciuti: si è presentato come maresciallo Rocca sventolando un tesserino simile a quello di un carabiniere vero a casa di un uomo simulando un’operazione di polizia alla ricerca di droga e armi.
Nonostante la confusione, il padrone di casa ha capito che si trattava di una messa in scena e quando ha minacciato di denunciarli è stata violentemente malmenato.
A San Damiano, sempre La Comare, si è presentato, sempre come carabiniere, in un’abitazione e minacciando una coppia ha inscenato una perquisizione che gli ha consentito di portare via oro e gioielli.
Anche 6 chili di monete d’oro nel bottino
Un altro colpo per il quale è stato condannato La Comare e che gli ha fruttato una montagna di soldi, è quello compiuto in provincia di Genova, in un paesino isolato.
Anche in questo caso, come a Valgera, si è presentato a casa di padre e figlio dicendo di essere un poliziotto sulle tracce di monete d’oro delle quali la coppia faceva collezione.
Se le è fatte esibire e poi, con una scusa, li ha fatti allontanare e si è impossessato di 6 chili di monete d’oro per un valore di circa 200 mila euro.
Al processo che si è chiuso mercoledì scorso in tribunale ad Asti, oltre ai difensori di La Comare, (avvocati Bona e Foti) e di Iervolino (avvocato Pesavento), ha parlato anche l’avvocato Esposto che rappresentava, come parte civile, le coppie di padre e figlio astigiani e genovesi.
A loro favore il giudice ha disposto anche un risarcimento danni con una provvisionale di 15 e 20 mila euro.
Contanti per 50 mila euro insieme a gioielli, orologi di marca e una pistola rubata erano già stati sequestrati nel corso delle perquisizioni fatte dalla sezione Antirapine della Squadra Mobile di Asti che aveva indagato sulla serie di colpi e che era arrivata ad individuare nei due, insieme ad altri complici, gli autori.