Anche Asti ricompresa in una vasta ed incisiva operazione della Polizia di Stato e dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli in Piemonte contro il gioco e le scommesse illegali, a tutela dei consumatori.
L’operazione, coordinata dal Nucleo Centrale della Polizia dei Giochi e delle Scommesse del Servizio Centrale Operativo, in stretta sinergia e collaborazione con l’Ufficio Controlli della Direzione Giochi dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, rientra in una più ampia strategia di contrasto che vede l’impiego dell’expertise investigativa della Polizia di Stato misurarsi sul fronte nazionale ed estero del gioco illegale e delle scommesse, secondo nuovi e sempre più efficaci modelli organizzativi.
Insieme ad Asti, sono state interessate anche le province di Torino, Vercelli, Novara e Biella. Gli specialisti della “polizia dei giochi e delle scommesse” e di cinque strutture territoriali del Nord Italia dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, supportati da investigatori della Sezione Investigativa dello SCO di Torino e delle Squadre Mobili, nonché dalle articolazioni della Polizia Amministrativa delle Questure interessate e da equipaggi dei Reparti Prevenzione Crimine, hanno identificato complessivamente 400 persone in 40 locali.
Sono stati sequestrati 25 apparecchi illegali fra totem, pc, Awp e Vlt ed elevate oltre 50 multe amministrative per un importo complessivo superiore ai 282 mila euro con 4 denunce per esercizio abusivo del gioco e delle scommesse.
Per quanto riguarda la provincia di Asti, in particolare, sono stati controllati 6 locali e controllate una novantina di frequentatori: di questi, poco meno della metà risultano gravati da precedenti penali.
All’esito degli accertamenti è stato segnalato alla competente Procura il titolare di un locale; un altro è stato sanzionato amministrativamente perché all’interno erano presenti estintori scaduti, mentre in altre due attività i proprietari sono stati invitati a presentare la documentazione mancante o carente per la somministrazione di alimenti e bevande nonché per gli apparecchi da intrattenimento.
L’operazione ha, peraltro, consentito di attualizzare la costante opera di controllo dei luoghi pubblici e degli esercizi di gioco, focalizzando l’attenzione sulle possibili interessenze economiche e sui rischi di infiltrazione della criminalità organizzata di tipo mafioso nel settore del gioco, talvolta attuata mediante sofisticate tecniche di riciclaggio e reimpiego dei capitali di provenienza illecita.