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Vigili del Fuoco

Asti, dall’alto dei 40 metri della Torre Troyana la teleferica dei Vigili del Fuoco per un’esercitazione con barella

Simulazione notturna ieri a -5 gradi

Esercitazione ai limiti dell’eroismo, per temperatura (-5) e per altezza di intervento (40 metri) quella che il Reparto SAF dei Vigili del Fuoco di Asti ha compiuto ieri sera fra le 21 e la mezzanotte.

Una squadra di 12 vigili del fuoco divisi fra coloro che, a terra, in piazza Medici, hanno montato la teleferica e poi hanno regolato lo scorrimento delle funi per la discesa del collega che, insieme ad altri, ha raggiunto in pochissimo tempo la sommità della Torre Troyana per simulare il soccorso di una persona che si era sentita male proprio in cima, all’arrivo della ripida scala interna.

Una delle prime difficoltà riscontrate è stata quella di far passare la barella fra i “merli” della torre assicurando una posizione di sicurezza del ferito. E poi il grande lavoro di “tensionatura” delle funi per consentire una discesa dolce e senza scossoni per il barellato e per il vigile del fuoco che lo accompagnava: appesi per 40 metri fino all’arrivo a terra. E tutto questo al buio e in un freddo considerevole.

Per l’esercitazione, fortemente voluta dal nuovo comandante, ingegner Calvelli, la scelta sulla Torre Troyana non è stata casuale, perchè quella di un ferito da soccorrere in quota è un’eventualità che può capitare, visto che il monumento viene aperto al pubblico.

Proprio i soccorsi a grandi altezze saranno al centro di altre simulazioni già programmate dal Comando provinciale e dal responsabile del reparto SAF, Francesco Cavalli.

Quella di ieri sera è stata solo l’ultima di una lunga serie di esercitazioni che hanno impegnato gli operatori SAF di Asti lungo tutto l’anno. Sono stati fatti addestramenti in zone impervie, in contesti rurali, diversi dal ponte di corso Savona per soccorsi nel fiume, nei boschi di Valmanera immaginando un bikers ferito immobilizzato lungo un dirupo e, poche settimane fa, al Mulino di Felizzano. Cui si aggiungono gli addestramenti più lontani, in parete, alla falesia di Montestrutto, Quincinetto.

(Fotoservizio Ago)

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