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Cronaca
Polizia di Stato

Asti, è “nervoso” perchè gli hanno rubato il crocifisso e sbatte lo skateboard contro vetrine di negozi e auto

E’ accaduto nel primo pomeriggio di martedì nel tratto di corso Alessandria fra piazza Primo Maggio e la rotonda per corso Casale. Dietro si lascia una scia di danni

E’ stato convalidato l’arresto del cittadino italo-marocchino che martedì in pausa pranzo ha seminato migliaia di euro di danni in poche decine di metri.

L’allarme è partito da alcuni passanti e residenti che hanno notato quest’uomo il quale, in evidente stato di forte agitazione e alterazione, sbatteva lo skateboard contro le vetrine di alcuni negozi ricompresi in corso Alessandria nel tratto fra piazza Primo Maggio  e la rotonda per corso Casale.

Cartoleria Buffetti, L’Orchidea Atelier, Ecotecnica, Tabaccheria San Pietro: sono tutti quelli che hanno ricevuto danni anche ingenti dalla furia dell’uomo. Ma non ha avuto pietà neppure per il portone di un condominio e per alcune auto parcheggiate, spaccando lo specchietto retrovisore di una T-Cross e rovinando la carrozzeria ad una Fiat 500.

A fermarlo è stata una pattuglia di Volante, intervenuta subito dopo le prime telefonate dei passanti. Lo ha bloccato ed arrestato non senza fatica vista la sua furia e la rabbia che continuava ad agitarlo. Uno degli agenti ha estratto il taser in dotazione alle Forze di Polizia per convincerlo a posare lo skateboard e a consegnarsi. Addosso gli è stato trovato anche un coltello.

In tribunale, all’udienza di convalida, ha dato una sua spiegazione all’accaduto. Ha detto che lo skateboard era suo ed era il suo mezzo di trasporto e che era molto nervoso perchè gli avevano rubato (o forse aveva perso) un crocifisso di legno che per lui aveva un significato molto particolare. Ha ammesso tutto dicendo che questa “perdita” gli ha fatto perdere il controllo.

Al termine dell’udienza che si è tenuta in tribunale ad Asti alla presenza del legale dell’arrestato, l’avvocato Adriano Favero, il giudice ha disposto l’obbligo di dimora nella sua città di residenza, Alba, ma sempre su di lui pendeva un ordine di carcerazione per espiare una condanna definitiva (non ancora notificata perchè lui risultava irreperibile) e per questo motivo è stato trasferito in carcere ad Asti dove tuttora si trova.

 

 

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