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Funerali di Massimo Cotto
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Asti e quell’applauso infinito per salutare Massimo Cotto [foto gallery e video]

Terminato da poco il funerale alla parrocchia Don Bosco. Presenti colleghi di Virgin Radio e cantanti di fama

E’ la più alta espressione di amore per la musica e per chi di quel mondo vive: l’applauso. Non è un caso, dunque, che l’ultimo saluto pubblico che la città ha voluto tributare a Massimo Cotto sia stato un lungo, interminabile, fragoroso applauso. Risuonato fra le mura della parrocchia Don Bosco, gremita all’inverosimile nonostante la temperatura impossibile, dove si è tenuto il funerale terminato poco fa.

Chiesa già piena prima che arrivasse il feretro, dalla camera ardente allestita al Teatro Alfieri.

Già nei banchi ad attenderlo c’erano il drappello di colleghi conduttori di Virgin Radio, l’amico e testimone di nozze Francesco Renga, l’altro inseparabile amico Piero Pelù, Joe dei La Crus, Omar Pedrini, il patron   del Club Tenco Claudio Trotta, tanto per citarne alcuni.

Una messa che si è aperta con un commovente messaggio del vescovo di Asti, monsignor Prastaro, che ha delicatamente parlato di una famiglia che stava già portando delle pesanti crci e ha chiuso dicendo che «sicuramente Massimo ha già trovato una chitarra elettrica e qualche musicista amico per continuare a fare musica».

Anche la parte cantata e suonata della messa è stata particolare, affidata ad un gruppo di amici di Massimo che ha voluto accompagnare le parole di fede e di preghiera: Andrea Pignatelli, Gianni Nuti, Gian Paolo Bovio, Silvano Pasini, Beppe Lombardo, Matteo Curallo.

Qualche concessione rock c’è scappata, come le note dell’Alleluja. Dietro l’altare il gonfalone del Comune di Asti e gli stendardi del Torino Club (leggendaria la fede granata di Cotto) e dell’associazione Insigniti delle Onorificenze Cavalleresche di cui faceva parte.

Don Pasquero, il parroco, ha paragonato la vita di Massimo ad una corsa di livello olimpionico: «Alle olimpiadi vince chi è più veloce e arriva prima al traguardo. Anche Massimo ha corso in fretta, troppo in fretta per arrivare al traguardo. E forse non ha avuto tempo di leggere tutte le sfumature della sua vita. Ma questo lo faremo noi e tutti quelli che gli hanno voluto bene e non lo vogliono dimenticare».

Ha ricordato Massimo bambino che frequentava l’oratorio del Don Bosco ma anche il Massimo adulto che, quando poteva, partecipava alla messa. «Il silenzio della notte che tante volte lo ha accompagnato nel suo mestiere gli ha tenuto compagnia anche nel viaggio verso la fine».

Al termine della messa gli interventi degli amici Pippo Cornero e Monica Esposito, più volte interrotti dai loro pianti di commozione. «Non posso immaginare la mia vita senza di te – ha detto Cornero – Asti non può immaginarsi senza di te».

E poi quell’applauso lungo, sincero, amorevole, liberatorio che ha scatenato la commozione.

[foto gallery Billi]

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