Non solo indagini, processi, condanne a carico di chi vive di reati. La legge da qualche anno ha dato uno strumento in più alle Procure della Repubblica per colpire chi dimostra di delinquere abitualmente e, soprattutto, di godere dei beni che sono frutto di una vita nell’illegalità.
Sono le misure di prevenzione personale e patrimoniale e dietro ad ognuna di esse vi è un complesso lavoro di istruttoria del pool costituito alla Procura della Repubblica di Asti (fra quelle più attive in Piemonte in questo tipo di provvedimenti) che comprende un magistrato e un luogotenente della sezione di polizia giudiziaria carabinieri specializzati in questo tipo di indagini.
Anche nel 2024 il loro lavoro ha portato a risultati di tutto rispetto.
Sono state complessivamente 34 le misure di prevenzione che il Tribunale di Torino ha autorizzato alla Procura di Asti; quasi il 100% delle richieste visto che ne è stata respinta una sola. E altre quattro sono in lavorazione e saranno presentate ai giudici torinesi nelle prime settimane del 2025. Un numero in aumento di anno in anno dal 2022 ad oggi.
Il valore complessivo dei beni sequestrati o già confiscati nel 2024 supera i 6 milioni di euro e sono rappresentati prevalentemente da abitazioni, camper e auto di lusso.
Ma non manca neppure il denaro, come nel caso di quei 12 mila euro in contanti che una giovane donna ha cercato di portarsi via sotto il naso dei carabinieri della sezione di pg andati per sfrattare lei e la sua famiglia da una villa confiscata che non volevano lasciare. Soldi che probabilmente erano stati nascosti in casa e che la donna, con disinvoltura, ha messo in borsetta il giorno dello sgombero sperando di portarli via con sé.
Fra gli oggetti più curiosi, anche se di scarso valore, confiscati in una villa dell’Astigiano, rientrano anche tre statuine realizzate con una stampante 3D che riproducevano perfettamente la famiglia che l’abitava.
In un caso, oltre alla villa confiscata ad una famiglia sinti valutata circa 240 mila euro, il provvedimento ha colpito anche tutto l’arredamento contenuto, valutato in oltre 60 mila euro.
Le misure più significative hanno colpito una famiglia rom astigiana condannata per svariati reati fra i quali usura ed estorsioni, un gruppo di albanesi condannati per spaccio e più persone il cui lusso era alimentato dalle truffe agli anziani e dai furti.
Sequestri e confische, come emerge spesso dalle intercettazioni telefoniche durante le indagini, stanno colpendo duro i gruppi che delinquono abitualmente, tanto da spingerli a cercare continuamente un modo per intestare i beni comprati con il provento dei reati a prestanomi, sperando di sottrarli alle misure patrimoniali.
Ed è lì che interviene il lavoro certosino del pool della polizia giudiziaria che parte dalla cronistoria criminale dei soggetti (sono tutti pluripregiudicati) per indagare poi sulla loro reale situazione patrimoniale al netto delle intestazioni fittizie. Vengono fatti sopralluoghi e dossier fotografici sulle dimore di residenza e le auto usate e poi si incrociano i dati con i redditi dichiarati (sempre bassissimi o comunque non compatibili con il tenore di vita tenuto) e con tutte le altre banche date disponibili: Motorizzazione, Agenzia delle Entrate, Catasto, istituti di credito, Poste.
Quando gli elementi raccolti consentono di dimostrare la cosiddetta “pericolosità predatoria”, la sua attualità e la sproporzione fra reddito dichiarato e beni posseduti, viene approntato il fascicolo di richiesta e portato all’attenzione dei giudici delle misure di prevenzione del Tribunale di Torino.
C’è anche un altro numero in crescita nel lavoro del pool delle misure di prevenzione della Procura di Asti ed è quello che riguarda le prescrizioni personali a carico di persone denunciate nell’ambito del cosiddetto Codice Rosso riguardante maltrattamenti e violenze in famiglia o stalking.
Queste hanno una corsia preferenziale che riduce al minimo i tempi di istruttoria e decisione a protezione delle persone offese.
La misura più applicata è quella del braccialetto elettronico con il quale si controlla in ogni momento la posizione del soggetto cui spesso sono associati il divieto di dimora nello stesso comune di residenza della vittima insieme al divieto di avvicinamento. Nel corso del 2024 sono state 9 le misure per questi reati che possono essere applicate anche soggetti i quali a causa di ubriachezza, rissosità frequente, guida senza patente, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale sono considerati socialmente pericolosi e dunque soggetti ad un “controllo preventivo”.
«L’applicazione delle misure di prevenzione personale nei confronti di soggetti classificati – spiega il Procuratore Biagio Mazzeo – fornisce e consente alle Forze dell’Ordine una più capillare ed efficace azione di controllo nei loro confronti e ne limita e circoscrive considerevolmente il raggio di movimento.
L’applicazione delle misure di prevenzione patrimoniali, invece, consente di arrivare al sequestro e poi alla confisca di tutti quei beni mobili ed immobili posseduti dalla criminalità ed ottenuti dall’illecita attività predatoria posta in essere in danno della popolazione locale».
(Foto di copertina realizzata dall’AI – In gallery il procuratore della Repubblica di Asti Biagio Mazzeo)