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Cronaca

Asti, graduale riapertura degli uffici della Questura

Per passaporti e permessi di soggiorno occorre prenotarsi. La polizia ricorda le disposizioni a cui i cittadini devono attenersi quando si trovano in luoghi pubblici o a contatto con altre persone

Prenotazioni per i permessi di soggiorno

La situazione attuale all’emergenza Coronavirus impone una riapertura al pubblico prudente e graduale degli uffici della Questura di Asti, «al fine di tutelare la salute dell’utenza e del personale operante, evitando assembramenti all’interno e all’esterno degli uffici stessi». Per la prossima settimana, dunque, da lunedì 25 a venerdì 29 maggio, «sarà possibile prenotare un appuntamento solo per il ritiro di permessi di soggiorno già pronti, tramite il portale “Siamo Digitali”, utilizzando il link www.siamodigitali.provincia.asti.it – segnala la Questura – Al fine di consentire l’accesso agli uffici della Questura, inoltre, gli utenti con regolare prenotazione dovranno presentarsi già muniti di protezioni individuali (mascherine) e, prima di recarsi agli sportelli, saranno tenuti ad utilizzare il gel igienizzante per mani a disposizione nell’atrio». Per ulteriori informazioni è possibile contattare il numero telefonico 0141/418570 nei giorni lunedì e mercoledì dalle 12.30 alle 13.30. Ulteriori variazioni saranno stabilite per le settimane a seguire, sulla base dell’evoluzione della situazione epidemiologica.

All’Ufficio Passaporti

Anche per l’accesso all’Ufficio Passaporti occorrerà presentarsi dopo aver effettuato la prenotazione, telefonando al centralino della Questura al numero 0141/418111. Dagli uffici della polizia ricordano alle persone che previa prenotazione si recheranno in Questura di presentarsi negli orari indicati al fine di evitare assembramenti.

La polizia ricorda le disposizioni anticovid

Nell’occasione la polizia ricorda a tutti i cittadini le disposizioni anticovid a cui bisogna attenersi.

– I soggetti con infezione respiratoria caratterizzata da febbre (maggiore di 37,5° C) devono rimanere presso il proprio domicilio, contattando il proprio medico curante;

– È fatto divieto di mobilità dalla propria abitazione o dimora alle persone sottoposte alla misura della quarantena per provvedimento dell’autorità sanitaria in quanto risultate positive al virus COVID-19, fino all’accertamento della guarigione o al ricovero in una struttura sanitaria o altra struttura allo scopo destinata;

– È vietato l’assembramento di persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico;

– È fatta espressa raccomandazione a tutte le persone anziane o affette da patologie croniche o con multimorbilità ovvero con stati di immunodepressione congenita o acquisita di evitare di uscire dalla propria abitazione o dimora fuori dai casi di stretta necessità;

– Ai fini del contenimento della diffusione del virus è fatto obbligo sull’intero territorio nazionale di usare protezioni delle vie respiratorie nei luoghi al chiuso accessibili al pubblico, inclusi i mezzi di trasporto e comunque in tutte le occasioni in cui non sia possibile garantire continuativamente il mantenimento della distanza di sicurezza. Non sono soggetti all’obbligo i bambini al di sotto dei sei anni, nonché i soggetti con forme di disabilità non compatibili con l’uso continuativo della mascherina ovvero i soggetti che interagiscono con loro. A tal fine, possono essere utilizzate mascherine di comunità, ovvero mascherine monouso o mascherine lavabili, anche autoprodotte, in materiali multistrato idonei a fornire una adeguata barriera e, al contempo, che garantiscano comfort e respirabilità, forma e aderenza adeguate che permettano di coprire dal mento al di sopra del naso. L’utilizzo delle mascherine di comunità si aggiunge alle altre misure di protezione finalizzate alla riduzione del contagio (come il distanziamento fisico e l’igiene costante e accurata delle mani) che restano invariate e prioritarie.

 

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