Cerca
Close this search box.
fuochi campo rom
Cronaca

Asti, grande incendio di rifiuti nella notte al campo rom

I vigili del fuoco di Asti hanno lavorato per oltre tre ore per domare le fiamme. A fuoco plastica, gomma, mobili vecchi, rifiuti di ogni genere

A fuoco rifiuti di ogni genere

Un incendio di vaste proporzioni si è sviluppato nella tarda serata di ieri al campo rom di via Guerra ad Asti. Ad andare a fuoco una vera e propria montagna di rifiuti accumulati all’inizio della distesa di baracche, arrivando sulla sinistra, dove già in passato si sono verificati dei roghi.

Ad andare a fuoco è stato materiale di ogni genere, dalla plastica alla gomma passando per mobili vecchi in legno ma soprattutto in lamina con aggiunta di rifiuti misti e onduline di copertura.

I Vigili del Fuoco hanno lavorato per tre ore

Una densa colonna di fumo dall’odore acre si è levata dal campo e i Vigili del Fuoco di Asti hanno dovuto lavorare per almeno tre ore prima di avere la meglio sulle fiamme. Nella notte è stato richiesto anche l’intervento di una ruspa per “smassare” la montagna di rifiuti ancora incandescente, dopo lo spegnimento delle fiamme più alte, per fare in modo che non ripartisse il rogo. Infine, con un “ragno”, i Vigili del Fuoco hanno diviso i resti dell’incendio domando definitivamente il fuoco.

Condividi:

Facebook
Twitter
WhatsApp

Le principali notizie di Asti e provincia direttamente su WhatsApp. Iscriviti al canale gratuito de La Nuova Provincia cliccando sul seguente link

3 risposte

  1. Ma questa amministrazione non doveva risolvere il problema una volta per tutte ?????
    La legge che punisce in modo grave chi produce insendi di rifiuti (= quella fatta per la “tera dei fuochi”) è mai stata applicata in Asti ?
    In che bar della zona è andato il sindaco a prendere il caffé ????

    1. Han paura nel caso gli vanno a rubare a casa. Poi i danni che sti deficenti fanno e i loro debiti dobbiamo pagarli noi.

  2. E con quello di ieri, 13 Agosto, dimostrano che loro fanno quello che vogliono,quando vogliono e come vogliono, non c’è legge che tenga (delle nostre) perchè se le fanno da loro. A noi, comuni cittadini, non rimane che subire…e pagare.

Scopri inoltre:

Edizione digitale