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Cronaca
Articolata attività investigativa

Asti, Guardia di Finanza: illeciti contro il reddito di cittadinanza

Denunciati 15 soggetti e scoperti 114.000 mila euro indebitamente erogati. La casistica delle violazioni accertate dalle Fiamme Gialle è quanto mai varia ed eterogenea

I reparti territoriali del comando provinciale di Asti della Guardia di Finanza, nel corso del 2020 , in sinergia e collaborazione con l’INPS, nell’attuale contesto di crisi economico-sociale legata all’emergenza epidemiologica in corso hanno approfondito numerose posizioni a rischio per quanto concerne l’erogazione del Reddito di Cittadinanza.

L’articolata attività investigativa ha consentito di denunciare 15 soggetti responsabili a vario titolo di aver percepito indebitamente un contributo complessivo pari a oltre € 114.000 euro; impedendo, inoltre, l’ulteriore riscossione di oltre 45.000 euro irregolarmente richiesti.

La casistica delle violazioni accertate dalle Fiamme Gialle è quanto mai varia ed eterogenea. Gli approfondimenti investigativi hanno permesso di scoprire numerose tipologie di omissioni o irregolarità nelle dichiarazioni presentate a sostegno della domanda per l’ottenimento del “reddito di cittadinanza”.

Alcuni dei beneficiari avevano “dimenticato” di dichiarare le vincite e la presenza di somme  significative sui propri conti di gioco on-line tali da superare le soglie richieste dalla norma per ottenere i benefici per tutto il proprio nucleo familiare. In alcuni casi è stato scoperto che i richiedenti omettevano di possedere immobili di valore oppure redditi provenienti da varie attività, anche imprenditoriali. In due casi una consistente eredità, che aveva cambiato in modo significativo il patrimonio familiare, è stata ignorata per restare nei limiti
di legge.

Un nucleo familiare aveva simulato il proprio completo scioglimento dichiarando di vivere singolarmente in prevalente assenza di reddito, mentre in realtà continuavano a condividere lo stesso domicilio. Le irregolarità più recenti sono quelle relative a soggetti che dichiarano di risiedere in Italia da oltre 10 anni, quando in realtà risultano immigrati da poco e addirittura, in un’occasione, un cittadino
italiano risulta iscritto all’AIRE (Anagrafe Italiani residenti all’estero).

Le attività poste in essere rientrano nell’alveo della missione istituzionale affidata al Corpo e testimoniano il quotidiano impegno profuso dalla Guardia di Finanza nel controllo sul corretto impiego delle risorse statali attraverso il contrasto alle condotte di illecita percezione di sussidi e contributi pubblici spettanti a cittadini in effettiva condizione economica svantaggiata, che danneggiano i contribuenti onesti, favoriscono l’iniquità sociale e ingenerano un ingiustificato incremento dei costi dei servizi erogati dallo Stato.

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