Testimoni importanti quelli portato dal pm Greco all’udienza contro Alexandru e Nicholas Protean, padre e figlio e di Domenico Briguglio accusati di tentata estorsione nei confronti di un’insegnante in pensione.
Donna sola che, durante il Covid, ha prima consegnato circa 50 mila euro all’avvocato Tommaso Rossini e al suo collaboratore Briguglio (il primo ha restituito e patteggiato) per investimenti mai fatti in Svizzera; i secondi per essersi fatti intestare da lei una bella villa ad Asti e una quota di casa al mare.
Al banco dei testimoni persone che hanno avuto l’impressione che la volontà della donna non fosse quella professata da chi l’accompagnava.
Come il commercialista incaricato di firmare un contratto di riconoscimento di debito della donna nei confronti di padre e figlio per lavori di ristrutturazione del valore di 10 mila euro. Ma all’atto della firma, ha riferito il testimone, la donna è scoppiata in lacrime dicendo che lei non aveva alcun debito. E il commercialista ha annullato tutto e non li ha più rivisti. Dubbi anche nel notaio scelto per l’atto di donazione delle due case della donna ai Protean lasciandone solo l’usufrutto. «Ho spiegato loro come funzionasse l’usufrutto e ho avuto l’impressione che la signora non avesse capito bene. Ho sospeso l’atto dicendo a tutti di pensarci qualche giorno. Sono poi tornati e hanno firmato l’atto. Quel giorno non ho avuto dubbi sulla capacità di intendere della donna».
Altri segnali quelli arrivati da un’impiegata e dalla direttrice della banca di Asti in cui l’ex insegnante aveva tutti i suoi risparmi, circa 50 mila euro. Queste testimonianze riguardano il filone Rossini-Briguglio. L’insegnante si era presentata allo sportello per girare tutti i risparmi su un conto in svizzera. La cassiera le aveva chiesto di firmare un foglio antiririclaggio e lei non era stata in grado. Era tornata qualche giorno dopo accompagnata da Briguglio e anche in quel caso la direttrice aveva preso tempo: «Mi era chiaro che c’era una truffa in atto e ho allertato i carabinieri, ma non è arrivato nessuno prima che i due se ne andassero. Ho saputo che poi, qualche giorno dopo, la cliente aveva trasferito tutto il conto su quello a lei intestato presso Bancoposta e a quel punto non potevamo evitarlo».
(All’ultima udienza erano presenti in aula, ad assistere, gli studenti della classe 5Rim dell’Istituto Giobert. In foto)