Il traguardo della pensione per l’ispettore superiore Gianluigi Aseglio, comandante della polizia ferroviaria di Asti fino a pochi giorni fa. Sei mesi in Aeronautica, poi l’arruolamento in polizia, il 15 ottobre 1980, con il corso “Allievi guardia di pubblico sicurezza” a Trieste: da allora 41 anni di servizio, in cui passione e impegno si sono susseguiti, dall’esperienza delle Volanti e Squadra Mobile fino alla Polfer. «Avevo già fatto domanda, ma dopo la strage di Bologna ero ancor più convinto di entrare in polizia, forte anche dei valori trasmessi da mio papà, Secondo, partigiano nelle Langhe con il nome di “Fulmine”», racconta Aseglio.
La prima assegnazione nell’81 al 5° Reparto Celere a Torino; poi le Volanti al commissariato di Biella nell’83 e ad Alessandria nell’86, per arrivare alla Questura di Asti nell’88, impegnato prima nelle Volanti, poi nella IV Sezione della Squadra Mobile (furti e rapine). Nel 2011 il ruolo di dirigente della Polfer astigiana, con tante operazioni di polizia giudiziaria messe a segno insieme ai colleghi e premiato più volte per i suoi meriti di servizio.
Ad Aseglio il saluto affettuoso e gli auguri da parte di tanti suoi colleghi, ai quali egli è legato da profonda amicizia, soprattutto i colleghi dei sette anni di Squadra Mobile e della Polfer: «Ringrazio in particolare i colleghi della Polfer, a partire dall’assistente capo Angelo Pipia: la nostra era una famiglia. E voglio ricordare gli amici colleghi della Mobile, Ezio Cardinale, Carlo Corsino e Gianfredo Boccassi – dice Aseglio – Il mio ricordo in questo momento va anche a Giuseppe Destefanis, mancato alcuni anni fa».
(Nella foto di copertina l’ispettore superiore Aseglio, a destra, insieme al sovrintendente capo coordinatore Enrico Sappa, in un’immagine di repertorio alla stazione ferroviaria di Asti)