Una doppia querela reciproca che riaccende le polemiche sui limiti del personale addetto al servizio di anti taccheggio nei supermercati e nei grandi negozi.
Tutto è accaduto all’Esselunga di corso Torino e nel suo parcheggio in superficie.
Un 40enne ha fatto la spesa e poi, per risparmiare tempo, è passato alle casse veloci, quelle senza personale. Ha fatto un po’ di confusione passando da una cassa all’altra perchè alcuni prodotti non passavano ma alla fine ha pagato e, scontrino in mano, è uscito e si è diretto verso l’auto parcheggiata fuori.
A tenerlo d’occhio un addetto alla sicurezza del supermercato, appartenente ad una società esterna incaricata del servizio, che invece ha capito come, nel “pasticcio” alle casse, qualche prodotto era sfuggito al pagamento. Per un valore intorno ai 10 euro.
Ha seguito il cliente nel parcheggio e lì lo ha fermato chiedendo di aprire la borsa e controllare ciò che c’era all’interno per un controllo sullo scontrino del pagato.
Il cliente non l’ha presa bene, sono arrivati alle mani, uno dei due ha pure preso per il collo l’altro.
A quel punto il cliente è rientrato nel supermercato e ha chiesto conto al direttore di quanto accaduto e lui stesso (il cliente) ha chiesto l’intervento delle forze dell’ordine.
Subito dopo, ha sporto querela in Procura per il trattamento subito ritenendolo al di fuori dei poteri di controllo di un addetto alla vigilanza che non era neppure guardia giurata armata. A sua volta, l’addetto ha sporto denuncia per la reazione avuta dal cliente nei suoi confronti. Le due posizioni sono al vaglio della Procura.