Attesa per il nullaosta
Potrebbe arrivare già oggi il nullaosta della Procura per i funerali di Abderrahman Hammoudi, l’operaio marocchino di 52 anni che sabato mattina ha perso la vita a causa di una gravissima caduta dal tetto di una casa.
L’uomo, dipendente di un’impresa edile, stava lavorando con un collega in un cantiere di corso Alessandria, poco dopo la rotonda per corso Casale.

Forse la brina la causa dell’infortunio
Secondo una prima ricostruzione, era salito in cima al ponteggio allestito sulla facciata della casa in via di ristrutturazione ed era salito sul tetto per finire di sistemare alcuni coppi. E’ probabilmente da addebitare alla brina che si era formata sui coppi sui quali stava camminando la causa della terribile scivolata che non gli ha lasciato scampo e che lo ha visto precipitare da un’altezza di oltre 5 metri sul cortile interno.
Le sue condizioni sono apparse subito disperate ai soccorritori del 118 che lo hanno trasportato in eliambulanza all’ospedale di Alessandria dove è deceduto un’ora dopo.
Sul posto dell’infortunio mortale i carabinieri che hanno sentito i testimoni posto sotto sequestro il cantiere su ordine del pm Simona Macciò.
Sarebbe dovuto partire ieri per il Marocco
Abderrahman sarebbe dovuto partire ieri per il Marocco, dove vivono la moglie, i figli e i nipotini approfittando delle ferie natalizie per ricongiungersi alla sua famiglia.
Uomo di grande senso del dovere verso la famiglia, era in Italia da almeno una decina di anni e si era sempre distinto per il suo attaccamento al lavoro.
Anche se moglie e figli vivevano in Marocco, qui ad Asti non era solo, perchè vivono alcuni dei suoi fratelli e sorelle. Una di queste, Saadia, è la stessa donna uccisa due anni fa dal marito nel loro alloggio di via Montebruno a coltellate per questioni legate alla fine del loro matrimonio.
Il cordoglio del presidente del consiglio comunale
«Io e la mia famiglia siamo molto addolorati per la nuova disgrazia calata su questa famiglia – è il commento di Giovanni Boccia, presidente del consiglio comunale di Asti che conosce bene gli Hamoudi visto che Saadia fu l’insostituibile badante della madre anziana – Noi lo chiamavamo scherzosamente “il nonno” ed era particolarmente legato alla sorella Saadia».
I sindacati chiedono più controlli
Sulla tragica morte di Abderrahman sono intervenuti anche i sindacati. «Ancora una volta un tragico evento colpisce il mondo del lavoro – scrive la segreteria astigiana della Cgil – Quando finirà la strage? Quando smetteremo di aggiornare le statistiche degli infortuni, spesso mortali, sul lavoro? La Cgil chiede da anni che aumentino gli organici degli enti deputati ai controlli sulla sicurezza perchè nessun incidente sul lavoro è inevitabile. Con la formazione, le misure di sicurezza, la stabilizzazione dei rapporti di lavoro, i controlli e una forte presa di coscienza del fenomeno, i morti sul lavoro diminuiranno». A questo appello aderisce anche la Filca Cisl che, nello specifico, chiede una maggiore collaborazione tra il sistema della Cassa Edile, il rappresentante territoriale per la Sicurezza, la formazione mirata sui rischi specifici dei cantieri, il Coordinamento Ispettivo Pubblico che comprende Preferttura, Inps, Inail, Spresal e Ispettorato del lavoro per uno scambio di dati di tutti i cantieri sul territorio per comune, per tipologia di lavoro e di rischi.
«Il settore dell’edilizia in Piemonte, dopo 11 anni di crisi e 60 mila posti di lavoro persi, si sta involvendo – scrive ancora la Cisl – con un utilizzo abnorme di contratti impropri per risparmiare e di Partite Iva obbligate, compresi i manovali».