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Cronaca

Asti, il pensionato “formichina” è stato assolto dall’evasione fiscale

Aveva versato in contanti 35 mila euro in banca ed era partita la segnalazione

L’avevamo definito la “formichina”, il pensionato astigiano che è finito sotto processo dopo una segnalazione della sua banca.
L’anomalia registrata dall’istituto di credito erano quei versamenti in contanti sul suo conto corrente in un breve lasso di tempo. Circa 36 mila euro in tutto che non erano più giustificati neppure dall’attività dell’uomo, visto che era in pensione da un po’ di tempo.
E la segnalazione è stata passata alla Guardia di Finanza che ha istruito un accertamento verificando che i redditi dichiarati non giustificavano quei versamenti.
Difeso dall’avvocato Masoero, il pensionato è andato a processo e ha raccontato che quei soldi erano i risparmi di una vita.
Ha tenuto a lungo un’attività di fornitura di prodotti alimentari all’ingrosso e non si è mai fidato delle banche, tanto che ha sempre preferito acquistare in contanti e tenere i soldi guadagnati in casa, anche cifre importanti.
Con la morte della moglie per malattia, è stato convinto dai figli a versare in banca quei soldi risparmiati.
Sono stati gli stessi figli a delinerare al giudice il carattere e la parsimonia del padre: «Risparmiava su tutto, non si concedeva mai neppure un caffè nè altro che non fosse strettamente necessario. Non è mai andato in vacanza e ha sempre comprato auto piccole ed usate. Non si acquistava vestiti nè faceva altre spese che non fossero dettate da urgenza e necessità. Per quello, insieme a mia mamma, è riuscito a risparmiare quei soldi».
Una tesi che è stata sostenuta nell’arringa della difesa ed è stata accolta dal giudice che lo ha mandato assolto.

d.p.

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