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Cronaca
L’altra versione

Asti, il titolare del Barcelona: «Ci opponiamo alla chiusura, non abbiamo venduto quelle birre al ragazzino»

Ha già annunciato il ricorso al Tar con richiesta di danni

Il legale rappresentante del Barcelona Cafè, nonchè barista  Marco Ventura, non ci sta all’accusa che gli è stata mossa dalla Squadra Amministrativa della Questura di Asti che ha portato alla sospensione della licenza e alla chiusura del bar per quindici giorni. E racconta la sua versione dei fatti.

Il provvedimento, firmato dal Questore, è giustificato da un controllo durante i giorni della Douja d’Or in cui i poliziotti hanno notato uscire dal bar un ragazzino ancora minorenne con due birre in mano che ha bevuto con altri amici, sempre under 18, ai giardini Alganon.

Di qui è scattato il provvedimento, visto il divieto assoluto di somministrare alcol a minorenni.

«C’ero io quella sera dietro il bancone e non ho assolutamente venduto le birre al ragazzino – racconta Ventura – Nonostante si fosse già presentato prima a chiedere se poteva prenderle. Quelle birre, insieme a due drink, li ho venduti ad un altro ragazzo, maggiorenne. Se poi questo li ha passati al ragazzino, non è colpa nostra e non possiamo pagare per una violazione che non abbiamo fatto».

Ventura ha già presentato un primo ricorso che è stato respinto e ha annunciato che ne sta presentando un secondo direttamente al Tar. «Quando la verità verra fuori – conclude – chiederò i danni morali, di immagine e di mancato incasso alla Questura».

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