Cerca
Close this search box.
questore mazzeo mastorci
Cronaca
Video 
Squadra Mobile

Asti, in via Comentina una casa d’appuntamenti in cui si sfruttavano prostitute cinesi [Video]

L’indagine partita dalle segnalazioni dei vicini di casa. E’ stato calcolato che, in circa un anno, siano passati oltre 800 clienti

Un’indagine durata diversi  mesi quella della Squadra Mobile di Asti che aveva ricevuto precisa segnalazione della presenza di una casa di appuntamenti nella centrale via Comentina all’interno della quale molto probabilmente venivano sfruttate delle giovani donne di origine cinese.

Mesi di appostamenti, intercettazione, incroci di dati hanno permesso di confermare anche giuridicamente quelli che inizialmente erano solo sospetti dei vicini di casa.

Un trilocale, modestamente arredato, era il luogo in cui, sono passati oltre 800 clienti che hanno pagato una media di 50 euro a prestazione ad una delle dieci prostitute che si sono avvicendate.

L’indagine di Asti è strettamente legata al capoluogo torinese e gli accertamenti ancora in corso dovranno appurare se l’alloggio di via Comentina fosse una “succursale” dell’associazione radicata a Torino (dove sono stati individuati dalla Squadra Mobile di Asti almeno altri tre appartamenti destinati alla prostituzione in zona Barriera di Milano) o se fosse una costola a parte.

Fra le verifiche fatte, come ha riferito il dirigente della Squadra Mobile Federico Mastorci, vi è sicuramente un avvicendamento fra due “maitresse” alla casa di Asti.

La prima, Jianhong Huang, 49 anni, ha gestito gli appuntamenti nella prima fase delle indagini ed è attualmente in carcere. A lei, negli ultimi giorni di monitoraggio fatto dalla Polizia, si è sostituita Dan Hong, 33 anni, sottoposta a fermo che probabilmente si tradurrà, anche per lei, in custodia cautelare in carcere.

Il loro ruolo è quello di gestori dell’attività all’alloggio di via Comentina: loro si preoccupavano di postare gli annunci via web e in altri siti per attirare i clienti con messaggi nemmeno troppo velati che partivano dall’offerta di massaggi per arrivare chiaramente a prestazioni sessuali.

Loro erano quelle che prendevano direttamente le prenotazioni degli incontri al telefono, per essere sicure del numero di prestazioni che venivano “elargite” dalle ragazze e sempre loro ritiravano i soldi dei compensi che i clienti dovevano versare appena arrivati alle prostitute.

Ad aprire la porta dell’appartamento c’era Meijuan Luo, 51 anni, persona di fiducia della maitresse che aveva lo scopo di controllare che tutto andasse per il meglio. Era anche quella che usciva per fare la spesa e comprare le cose necessarie alle ragazze e, soprattutto, al loro lavoro.

Perchè le giovani prostitute, infatti, sempre secondo quanto ricostruito dalla Polizia, anche durante le ore in cui non si tenevano gli incontri sessuali a pagamento, rimanevano in quell’alloggio. Non si può parlare di segregazione, ha sottolineato il Procuratore della Repubblica di Asti, Biagio Mazzeo, ma comunque di un forte condizionamento a fronte di un guadagno molto residuale rispetto agli incassi delle maitresse.

Agli arresti domiciliari Furio Ardissone, classe 1055, torinese, che svolgeva mansioni “logistiche” nello spostamento delle ragazze da Torino ad Asti mentre ha l’obbligo di firma Artan Sulaj, 54 anni, albanese residente ad Asti, proprietario dell’alloggio di via Comentina e consapevole dell’attività che vi veniva svolta. A suo carico anche una denuncia per il ritrovamento, durante la perquisizione a casa sua, di un fucile con matricola abrasa.

Le ragazze, ha ribadito invece il Questore, Sebastiano Salvo, erano tutte irregolari e agli interpreti ingaggiati dalla Squadra Mobile hanno genericamente riferito di essere arrivate in Italia e qui di essere state avvicinate da connazionali che, con la falsa promessa di offrire lavori di massaggiatrici, le avevano avviate alla prostituzione. Di tutte quelle identificate durante l’indagine, solo una ha deciso di collaborare e probabilmente per lei verrà attivato il percorso di protezione e reinserimento. Per le altre ragazze, invece, verrà firmato il decreto di espulsione dall’Italia in quanto formalmente clandestine.

Anche se pur sempre sfruttate, visto che di soldi in quell’alloggio di via Comentina ne giravano tanti.

All’atto della perquisizione di ieri sono stati trovati 18 mila euro in contanti, quasi tutti in tagli da 50 euro mentre durante i giorni di monitoraggio dell’alloggio è stato calcolato un incasso di almeno 42 mila euro.

Condividi:

Facebook
Twitter
WhatsApp

Le principali notizie di Asti e provincia direttamente su WhatsApp. Iscriviti al canale gratuito de La Nuova Provincia cliccando sul seguente link

Edizione digitale