«L’omofobia, la transfobia, non finiranno mai e sarà sempre peggio». È l’amaro sfogo della tiktoker astigiana Cara Villain che sulla community del popolare social network si rivolge a oltre 2,7 milioni di follower. Sfogo nato dopo una sgradevole e preoccupante esperienza, avvenuta domenica ad Asti, mentre viaggiava insieme a un’altra persona su un bus dell’Asp per raggiungere il centro commerciale.
«Tutto il tempo sono dovuta stare in silenzio a sorbirmi cinque ragazzini, quattro maschi e una femmina – denuncia Cara in uno dei video pubblicati subito dopo i fatti – Tutto il tempo a deriderci, a sentire i nostri video su TikTok, a prendere in giro lui (l’altra persona che viaggiava con Cara ndr), la transfobia, l’omofobia: basta sono dovuta esplodere! Mi sono legata i capelli e ho detto: “Ci dobbiamo picchiare?” Sono sclerata a gridare a squarciagola come una pazza. E l’autista? In silenzio. Una vergogna, mi sono subita mezz’ora di umiliazione».
Una vicenda che, stando al racconto di Cara, ha avuto un seguito anche nella zona del centro commerciale del Borgo quando i ragazzi, tutti minorenni, avrebbero “pedinato” la tiktoker obbligandola a rifugiarsi in un negozio e a chiamare i carabinieri. «Hanno chiamato altre persone, rinforzi, evidentemente vogliono farci del male – aggiunge Cara in un altro video girato all’interno di un negozio – Abbiamo dovuto chiamare i carabinieri perché abbiamo a che fare con dei minorenni. Sono chiusa dentro un negozio perché fuori ci aspettano, così, senza un motivo. O meglio, un motivo c’è e lo sappiamo molto bene qual è il motivo».
Insomma, una vicenda che rientrerebbe a pieno titolo nella serie di aggressioni omofobe, in costante aumento, contro le persone non binarie, o comunque che si identificano nella comunità Lgbtqi+. «Genitori, insegnate un po’ di educazione a questi ragazzi – è l’appello di Cara – perché tanto bambini non sono e le parolacce le conoscono meglio di me e di voi messi assieme». La vittima dell’aggressione verbale ha poi rimarcato come l’autista del bus non avrebbe fatto nulla per prendere le sue difese, né per far scendere i ragazzi lungo il tragitto. Una situazione che Cara ha intenzione di segnalare all’Asp con un formale reclamo.
I commenti di condanna per l’aggressione subita da Cara
Tra i primi a condannare quanto accaduto è stata la Cgil di Asti che esprime la propria solidarietà alla tiktoker «per la vile aggressione subita sull’autobus e l’ancor più grave indifferenza dei presenti». «Ognuno di noi deve essere libera o libero di esprimere la propria personalità senza che altri possano pensare di essere in diritto di criticare, insultare o, peggio ancora, usare violenza – commentano il segretario provinciale Luca Quagliotti e la responsabile dell’ufficio Nuovi Diritti Arianna Franco – La nostra società sta attraversando uno dei più brutti periodi degli ultimi anni rispetto ai diritti di tutti, ma in particolare della comunità Lgbtqi+. Vorremmo che tutte le istituzioni assumessero una netta posizione di condanna nei confronti degli autori di questo ennesimo vile atto di intolleranza».
Anche da parte di AstiPride la condanna di quanto avvenuto è chiara e senza giustificazione alcuna: «Tali tipi di aggressioni sono ormai all’ordine del giorno ed il preoccupante fenomeno è in sensibile aumento nel nostro Paese. Frutto di quella cultura dell’odio abbondantemente fomentata da una certa ideologia politica che ha scelto come obiettivo quello distruggere ed annientare le esistenze e i diritti della comunità Lgbtqi+. La situazione è ormai fuori controllo e sta assumendo contorni pericolosi. Occorrono prese di posizioni decise e senza sfumature da parte della politica e della società civile tutta. Ed è proprio per questo motivo che a Roma, il 17 maggio, è convocata una grande manifestazione nazionale per arginare tale gelido vento di odio. A Cara va la nostra solidarietà e vicinanza, siamo sicuri che le forze dell’ordine interessate dell’accaduto dalla stessa influencer, procederanno con indagini minuziose e approfondite. Si tratta, infatti, non solo della sicurezza di Cara ma anche di quella di centinaia e migialia di cittadine e cittadini di questo Paese».
Intanto, interpellata sul caso, l’Asp risponde che gli autisti non possono fermare il bus e far scendere i passeggeri di loro iniziativa, ma eventualmente possono chiamare le forze dell’ordine chiedendo loro di intervenire. Anche le telecamere di sicurezza a bordo degli autobus, che potrebbero aver ripreso quanto avvenuto, registrano filmati che possono essere visti solo dalle stesse forze dell’ordine dopo la denuncia del fatto.
Una risposta
Dovrebbero esserci le guardie oppure una persona della sicurezza così i passeggeri sono più sicuri anche contro j furti