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Cronaca
Sentenza

Asti, la discoteca Loft vince la causa per gli schiamazzi e la musica alta

I titolari erano stati portati a giudizio da una famiglia che vive vicino al locale e sono stati assolti

Nessuna responsabilità penale per i titolari della discoteca Loft di via Antico Ippodromo in relazione al disturbo arrecato dagli avventori sotto le finestre dei condomini della via.
Lo ha deciso il giudice al termine del processo in cui i titolari sono stati chiamati in causa da una famiglia che vive al piano rialzato della casa adiacente al locale. La famiglia costituitasi parte civile con l’avvocato Alberto Pasta, gli imputati con l’avvocato Masoero.
«Facciamo credere ai bambini che organizziamo i pigiama party per dormire tutti insieme nel salone, l’unico posto dove siamo un po’ meno disturbati»: questo aveva raccontato in aula l’uomo che si è costituito parte civile proseguendo lamentandosi della musica alta che arriva dal locale mentre è aperto e degli schiamazzi dei clienti all’uscita che urlano, litigano, si attardano, sgommano andando via in auto, litigano per i parcheggi, partono con la musica alta in auto per prolungare l’euforia della serata e che, spesso ubriachi, fanno anche i propri bisogni o vomitano contro il portone di ingresso. Di quella casa e di quelle più in giù nella via.
Negli anni il Loft ha adottato misure per contenere le emissioni sonore nei limiti chiesti dalla legge. Per quanto riguarda il disturbo esterno al locale, ha disposto un’area transennata per qualche decina di metri di fronte all’ingresso impedendone il parcheggio e ha assoldato guardie giurate che sovrintendono all’ingresso e all’uscita.
Per la famiglia che ha portato a processo i titolari però questo non basta.
Ma il giudice non ha ritenuto di accogliere la loro protesta.
Le motivazioni della sentenza di assoluzione non sono ancora state rese note ma sicuramente ha pesato la tesi difensiva offerta dall’avvocato Masoero. Sul fronte degli schiamazzi, delle urla e del disturbo non si può imputare al Loft perché avvengono a qualche centinaio di metri dal locale, dunque non può esser imputabile una responsabilità così estesa in termini di area. Sul fronte della musica che disturba la parte civile, il difensore ha sostenuto che, se accertata, è un problema di giustizia civile, non penale.

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