Un anno e mezzo di reclusione
Per il giudice Bertolino la truffa c’è stata eccome e ha condannato Antonietta Manetta, in arte Maga Mady a 1 anno e mezzo di reclusione oltre al pagamento di spese processuali e risarcimento danni materiali e morali alla parte civile da quantificare in separata sede ma con un acconto immediatamente esecutivo di circa 15 mila euro.
Negozio di alimentari annesso allo studio da cartomante
E’ finita con l’accoglimento della condanna chiesta dal pm il processo a carico della cartomante-commerciante che fa convivere nel suo negozietto di via Baudoin sia l’attività di vendita di prodotti alimentari che quella di operatore esoterico regolarmente registrato.
A portarla a processo è stata una sua ex cliente; una signora di Torino che per sette anni ha frequentato Maga Mady raggiungendo il suo negozio in taxi.
Oltre 50 mila euro versati in otto anni
L’accusa è quella di truffa perchè in tutto questo periodo ammonterebbe a oltre 50 mila euro la somma che la cliente ha versato, in assegni o bonifici, alla cartomante astigiana.
Tutto in un vortice di riti esoterici che la cliente chiedeva per qualunque aspetto della sua vita: da quello amoroso a quello economico.
Si rivolgeva a lei per questioni di amore, di lavoro e anche per vendere un alloggio
A colpi di 3500 euro per rito, la maga avrebbe contribuito a raggiungere lo scopo sentimentale della cliente, ovvero avere tutto per sè il suo ex datore di lavoro già impegnato con una precedente famiglia. Ma, è emerso in aula, si sarebbe rivolta a lei anche per far lasciare la sorella dal suo fidanzato non ritenuto “idoneo” a lei, inviando attraverso il “taxista” corriere una sciarpa di quest’uomo utile per indirizzare su di lui il rito magico.
Ma non solo, la cliente si affidava talmente tanto alla maga da aver chiesto i suoi servizi anche per vendere un alloggio che non riusciva a mettere sul mercato e, miracolosamente, dopo il rito la casa è stata venduta a buon prezzo.
Per otto anni la cliente si è rivolta alla Manetta per qualunque “inciampo” nella sua vita e anche quando ha vissuto per un periodo in Marocco, non dimenticava di andare a trovarla e portarle dei regali ogni volta che tornava in Italia per far visita ai genitori.
L’ex cliente parte civile
L’incanto è saltato quando, alla morte del compagno, la torinese è definitivamente tornata dal Marocco ed è tornata a vivere con gli anziani genitori. Alla porta del loro alloggio si presentò una donna che pretendeva il pagamento di un assegno emesso da lei alla Manetta e girato ad un creditore di quest’ultima ma risultato scoperto. Alle richieste era presente anche la sorella della cliente torinese che si fece raccontare cosa stava succedendo e la convinse a sporgere denuncia per truffa.
Ordinata la restituzione di un assegno
Da allora è iniziata la battaglia giudiziaria che ha visto la Manetta difesa dall’avvocato Pescarmona e la sua ex cliente costituita parte civile con l’avvocato Giulio Calosso. Nella sentenza di martedì il giudice ha disposto anche la restituzione di un assegno da 5 mila euro ancora nella disponibilità della Manetta. Mentre sempre nelle mani di Maga Mady c’è ancora un assegno da 35 mila euro che era stato staccato dalla ex cliente a saldo di tutti i debiti ma che era andato protestato e ritirato dalla Manetta.
Daniela Peira