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Dai social alla realtà

Asti, la polizia municipale sugli impennatori spericolati: «Per fermarli i video non bastano» [Video]

La risposta del comandante dopo le segnalazioni dei ragazzi che sfrecciano su una ruota sola in mezzo al traffico e si filmano

E’ uno di quei fenomeni nati sui social che però irrompono prepotentemente anche nella vita reale quotidiana. E’ quello del “bike life”, nome inglese per definire le acrobazie di ciclisti che viaggiano costantemente impennando approdato anche ad Asti, dagli Stati Uniti dove è nato nei primi Anni Duemila. Come dice il nome stesso, i ragazzi che lo praticano passano il maggior tempo della loro giornata a bordo della bicicletta (ma può essere declinato anche alla moto) girando la città su una ruota sola.
Una specie di parkour sulle due ruote dove la grande agibilità dimostrata nelle performance non viene messa a nudo in appositi velodromi o piste chiuse, ma in mezzo al traffico. E più ce n’è, più è apprezzata l’acrobazia.

Ma come ogni prodotto social che si rispetti, nulla vale se non è condiviso. E’ proprio grazie alla divulgazione tramite le maggiori piattaforme social, prima fra tutte Tik Tok che questi ragazzini si sono fatti conoscere. Grazie alle GoPro (telecamerine indossate sul caschetto) riprendono tutte le loro “imprese” e poi le trasmettono.
Così si vedono che sfrecciano fra le auto, sempre sulla bici impennata, intorno all’anello di piazza del Palio nelle ore di punta, oppure di sera giù per corso Dante o ancora nel trafficatissimo corso Alessandria. Qui con l’aggiunta del viaggiare contromano fino all’ultimo, quando con uno scarto millimetrico si evita lo scontro con le auto.
O con i bus di linea, perchè proprio le immagini dei bikers che puntano dritti su una sola ruota contro gli autobus Asp salvo poi spostarsi all’ultimo istante, sono quelli che hanno maggiormente allarmato gli automobilisti.

Immagini che hanno fatto il giro di molte chat cittadine, comprese quelle delle forze dell’ordine cui molti si sono appellati per fermare questi ragazzi che possono farsi male e provocare incidenti anche gravi con altrettante gravi responsabilità di chi vi rimane coinvolto.
«Li abbiamo visti anche noi quei video – risponde il comandante della Polizia Municipale di Asti, Riccardo Saracco – Ma non possiamo elevare multe sulla base di immagini trasmesse su Tik Tok, serve un accertamento di persona degli operanti. E, finora, non ci sono arrivate segnalazioni di cittadini testimoni nè alcuna pattuglia si è imbattuta in qualcuno di questi gruppi durante il suo servizio. Ma abbiamo attivato un particolare alert se dovessero ricominciare le loro acrobazie in mezzo al traffico».

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Una risposta

  1. E allora prima o poi qualcuno di quei sciagurati finirà con la testa sotto una ruota e spero venga detta la stessa frase dal comandante dei vigili : “ Ma non possiamo elevare multe sulla base di immagini trasmesse su Tik Tok, serve un accertamento di persona degli operanti. E, finora, non ci sono arrivate segnalazioni di cittadini testimoni nè alcuna pattuglia si è imbattuta in qualcuno di questi gruppi durante il suo servizio.”
    Complimenti !!!!!!!!!!