E’ partita da Asti l’indagine che nei giorni scorsi ha portato all’arresto di quattro persone gravemente indagate di far parte della banda dedita alle truffe del camper.
Tutto era iniziato con la denuncia di un astigiano che si era presentato in Questura dopo aver scoperto che l’assegno ricevuto in pagamento del camper di lusso che aveva messo in vendita, in realtà era un assegno falso. Purtroppo, quando l’uomo se ne era accorto, il camper era già passato di proprietà ed era già stato portato all’estero.
Una truffa importante, visto il valore del camper, che ha spinto gli investigatori della Squadra Mobile ad approfondire la denuncia. Arrivando ad individuare un’organizzazione criminale che si era specializzata nella truffa del camper. Ulteriori indagini avevano consentito agli inquirenti astigiani di circoscrivere le responsabilità a quattro persone, delle quali tre di etnia sinti, indagati per associazione a delinquere finalizzata alla commissione di truffe aggravate e riciclaggio.
Le indagini hanno consentito di ricostuire dettagliatamente il modus operandi della banda: il gruppo scandagliava gli annunci di vendita di costosi camper pubblicati sui social e sui vari siti di compravendita fra privati; una volta scelto il camper più costoso, telefonavano al venditore e fissavano un incontro e, concordata la cifra, procedevano all’acquisto effettuando il pagamento con assegni circolari che risultavano falsi.
Pur riportando i segni e i loghi di istituti bancari molto conosciuti ma, per aggirare la diffidenza di chi vendeva, riuscivano ad introdurre parole chiave che, ad una ricerca internet, portavano ad un’utenza telefonica alla quale rispondeva un falso operatore di banca il quale, ovviamente, rassicurava il venditore sulla validità dell’assegno circolare.
E le trattative venivano sempre concluse durante orari di chiusura degli sportelli bancari in modo che non ci potessero essere altri modi di riscontro per il venditore il quale ritirava l’assegno e scopriva solo in seguito che era falso, quando il mezzo aveva avuto tempo di varcare la frontiera per essere rivenduto.
Le truffe fruttavano, mediamente dai 30 mila ai 45 mila euro a camper.
I poliziotti hanno individuato in E. B. la donna che insieme al suo compagno S. F. avvicinava le vittime intestandosi poi i camper che venivano radiati e portati all’estero; S. F. inoltre provvedeva a consegnare materialmente l’assegno ai venditori mentre S. N. aveva il ruolo di intestatario delle utenze telefoniche con le quali si contattavano le vittime per prendere a ccordi ed era anche l’intestatario dell’utenza VoIP usata come contatto della finta banca. Ultimo arrestato D. G., l’intermediario per la vendita dei mezzi proventi di delitto.
Visto che sono addebitate al gruppo altre truffe nel Nord Italia, anche altre Procura vi stanno lavorando sugli atti astigiani: quelle di Verona, Aosta, Pavia.