Avendo in amministrazione molti condomini di Torino, difficilmente riesce ancora a stupirsi ma certo non pensava di avere un fiuto così forte da riuscire a trovare la droga nascosta. E invece è capitato.
Lui è Marco Gatto, amministratore del grande condominio Belvedere di via Pietro Micca di cui abbiamo ampiamente parlato nei giorni scorsi per l’ennesimo esposto presentato dai residenti nei confronti dei minialloggi ricavati da camerette di sgombero. E’ di pochi giorni fa anche l’intervento della Polizia in un alloggio occupato da sette stranieri dei quali quattro risultati irregolari e dunque allontanati.
Nella parte in cui si trova questo alloggio, una ditta, su incarico del condominio, sta eseguendo dei lavori all’impianto elettrico, per adeguamenti normativi.
Ieri pomeriggio l’amministratore si è recato ad Asti per seguire da vicino il cantiere e, visto che per fare alcune prove andava staccata la corrente elettrica, si è sincerato che nessuno stesse salendo o scendendo con l’ascensore, per non farlo bloccare fra un piano e l’altro.
«Ho chiamato l’ascensore a terra con l’intenzione di bloccarlo per il tempo necessario alla prova richiesta dagli elettricisti – racconta Gatto – ma appena si sono aperte le porte ho sentito un forte odore dentro il piccolo vano. L’ho riconosciuto come odore di hashish e ho provato a cercarlo. Appena messe le mani sul tettuccio dell’ascensore, ho sentito il sacchettino che conteneva un panetto. A quel punto ho chiamato immediatamente le forze dell’ordine ed è intervenuta una Volante che lo ha sequestrato. A vederlo sembrava un panetto da circa 50 grammi, avvolto in un sacchettino di plastica».
(Foto di repertorio web)