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Cronaca
Il caso

Asti, l’esame di teoria per la patente di guida è un miraggio

Alla Motorizzazione sono rimasti in 14 sui 40 previsti dalla pianta organica e l’attesa per dare l’esame di teoria per le patenti A e B arriva fino a 4 mesi

Il mancato turn-over in seno alla Motorizzazione Civile di Asti sta trasformando l’esame di teoria per la patente di moto e auto in una lotteria in cui i candidati possono solo sperare di essere fra i 2 prescelti dal proprio istruttore per sottoporsi ai test.
A spiegare nel dettaglio la situazione di grande criticità in cui si trovano tutte le autoscuole della provincia di Asti è Carlo Farina che gestisce la “storica” Autoscuola San Pietro.
«Guardi, dico subito che non voglio fare alcuna polemica con la Motorizzazione di Asti perché il responsabile di questo servizio è sempre stato molto disponibile con noi e ha sempre cercato di venirci incontro, ma non può fare i miracoli. In due anni gli esaminatori sono dimezzati e, inoltre, si occupano anche di uffici e sportelli interni, quindi non possono dedicare tutto il loro tempo alle patenti».
Fino a prima del Covid non c’erano grandi problemi di affollamento agli esami, perché c’erano due sessioni a settimana di 60 candidati l’una.
«Fra Asti e provincia sono 18 le autoscuole in attività – spiega ancora Farina – e con 120 candidati a settimana riuscivamo a far passare i nostri iscritti in tempi ragionevoli. Ma ora di sessioni ne è rimasta una sola, dunque solo 50 posti a settimana. Facendo un conto non preciso ma molto vicino alla realtà, attualmente ci sono circa 1800 candidati complessivi fra quelli preparati dalle autoscuole e i privatisti cui aggiungerne 200 che sono stati respinti al primo esame e devono ripeterlo. Totale 2 mila persone che passano a 50 a settimana. Evidente che si va ben oltre un tempo ragionevole per dare l’esame di teoria».
Le autoscuole astigiane si sono messe d’accordo e mandano 2 candidati ciascuna, a volte qualcuno di più se i privatisti sono di meno.
Ma al problema di un “esame infinito” nel tempo se ne aggiunge un altro particolare molto importante per chi vuole prendere la patente: i documenti per l’iscrizione scadono dopo sei mesi.
«Oggi la media di tempo che passa prima di poter dare la prima volta l’esame di teoria è di quattro mesi – prosegue il contitolare dell’autoscuola San Pietro con 63 anni di professione sulle spalle – Se uno non lo passa rischia di non poterlo ripetere dentro i termini di validità dei documenti. Questo significa che deve di nuovo iscriversi spendendo, fra bolli e tasse altri 100 euro circa».
Una spiegazione che gli impiegati di Farina come quelli di tutte le autoscuole si trovano a ripetere ogni santo giorno a tutti coloro che fanno pressioni per essere mandati all’esame. Per qualcuno è solo impazienza di avere la patente, per altri si tratta di una condizione vitale per poter lavorare o per potersi spostare da casa. «In attesa dell’arrivo di nuovi esaminatori alla Motorizzazione, visto che è un problema a livello nazionale, perché, almeno, non si allunga il periodo di validità dei documenti di iscrizione? A 9 mesi o meglio ad un anno. Basta una circolare del Ministero dei Trasporti. Vero che non risolve il problema dei ritardi ma almeno fa risparmiare ai candidati la spesa di rinnovo dell’iscrizione».

Che il malcontento per il rallentamento degli esami di teoria sia generalizzato fra le autoscuole astigiane è confermato anche da Fabio Ruffolo, responsabile del centro di istruzione automobilistica del Consorzio Astiscuola che raduna 15 delle 18 autoscuole operanti nella nostra provincia.
«Noi più di tutti vediamo da vicino le reali difficoltà in cui, in questo momento, versa l’Ufficio della Motorizzazione di Asti. E speriamo sempre che i livelli gerarchici più alti si rendano conto della situazione astigiana e decidano di inviare nuovo personale a supporto di quello rimasto.
Effettivamente per quanto riguarda le patenti A e B vi è una criticità».
Ruffolo conferma di aver presentato, unitamente a Matteo Ratto, rappresentante di categoria dell’Astigiano, una richiesta ai vertici regionali affinchè si adoperassero per il ripristino della piena capienza dell’aula esami della Motorizzazione astigiana.
Questo, come anche spiegato dal responsabile Giorgio Turiano, sarebbe già un grande passo avanti per raddoppiare il numero di candidati ammessi ad ogni sezione settimanale e, nel giro di qualche mese, andrebbe a smaltirsi la “coda” che si è creata rimettendo tutto su tempi del tutto accettabili.
Vero che rimane il problema della carenza del personale, però almeno l’aspetto degli esami di teoria andrebbe a normalizzarsi.

 

La Motorizzazione risponde: «Il Covid ha dimezzato l’aula e i pensionamenti hanno dimezzato gli esaminatori»

Nessuna sorpresa per l’ingegner Giorgio Turiano che dal 2015 è a capo dell’ufficio astigiano della Motorizzazione Civile perchè quello della carenza di organico è un problema che pesa sulle sue spalle.
Sulla carta, la Motorizzazione di Asti dovrebbe contare su una quarantina di addetti, suddivisi in vari ruoli; già nel 2015, quando Turiano prese servizio, ne trovò solo 28 e oggi può contare su 14, dopo i numerosi pensionamenti di questi anni.
«Paradossalmente durante il Covid siamo riusciti a mantenere i nostri standard di sedute – spiega l’ingegnere – perchè, nonostante il distanziamento ci avesse dimezzato i posti a sedere, io avevo radddoppiato le giornate in cui si tenevano i turni, senza dunque perdere efficienza. I problemi sono cominciati da aprile del 2021: da allora ho perso 14 impiegati ed esaminatori e da qui a fine anno se ne andranno in pensione altri 2. Di esaminatori abilitati siamo rimasti in 6 ma bisogna tenere conto che non ci occupiamo solo di esami per la patente, visto che ognuno di noi deve mandare avanti anche gli uffici e gli sportelli di apertura al pubblico. Ho dei capi area che sono rimasti da soli, senza più impiegati e stiamo cercando di spostare risorse da un settore all’altro. Facciamo il possibile per venire incontro alle legittime esigenze delle autoscuole, ma ci manca troppo personale per poter fare più sedute».
Lo stesso Turiano è l’unico ingegnere in servizio alla Motorizzazione di Asti e dunque l’unico abilitato a seguire revisioni di autobus e scuolabus, ma anche l’unico a poter seguire gli esami di guida “superiore” e alcune categorie di collaudo particolari come quelle per i dispositivi per disabili che, nella nostra provincia, vede una concentrazione di aziende eccellenti in questo campo che richiedono diverse sessioni al mese.
Se il problema in questo momento è particolarmente acuto per l’esame di teoria, anche per quanto riguarda le guide cominciano a scarseggiare i posti, tanto che l’ingegnere, per non fare torto a nessuno, ha calcolato un coefficiente da applicare alle richieste delle singole autoscuole per ammettere candidati in proporzione agli iscritti.
«Abbiamo ricevuto tre persone provenienti da altre amministrazioni, ma due di queste hanno scelto di non fermarsi. Abbiamo bisogno di personale, non possiamo più lavorare in queste condizioni – dice l’ingegner Turiano – ma una boccata di ossigeno, per gli esami di teoria delle patenti A e B può arrivare se ci venisse consentito di riaprire a piena capienza la nostra aula per gli esami. Oggi riusciamo a far passare 50 candidati alla settimana, circa 200 in un mese; con la possibilità di tornare a dare gli esami in ogni postazione allestita, raddoppieremmo subito il numero di candidati e in poco tempo esauriremmo “la coda”. Ma quella è una disposizione che deve arrivare dai livelli gerarchici superiori al mio».
Durante il Covid, la validità del cosiddetto “foglio rosa” è stata allungata ad un anno ma non altrettanto è stato fatto per la domanda di iscrizione all’esame che è sempre ferma a 6 mesi e rischia, ad Asti come altrove, di non essere sufficiente.

 

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