Una scena che ha spaventato i passanti e i clienti seduti ai tavolini del bar di quel tratto di corso Alfieri, centralissimo, che lambisce i Giardini Alganon, in piazza Roma.
Ora di aperitivi estivi, intorno alle 20, e di ritorni a casa di chi ancora non è in ferie ma al lavoro.
In un attimo l’atmosfera è cambiata completamente.
All’angolo dei giardini Alganon verso piazza Roma si sono incontrati un gruppo di rider, di varie compagnie che si occupano della consegna a domicilio soprattutto dei pasti.
Tutti con la loro bicicletta elettrica, il cellulare applicato sul manubrio per avere il navigatore a portata di occhi e, sulle spalle, lo “zaino d’ordinanza” contenente le cose da consegnare.
Quando, all’improvviso, i rider si sono divisi in due fazioni che hanno cominciato a litigare fra loro.
Lì per lì sembrava un litigio piuttosto normale. Nessuno dei presenti però ha capito l’oggetto del contendere visto che erano tutti stranieri, prevalentemente pakistani e parlavano dunque in urdu.
Gli animi si sono scaldati sempre di più, c’è stato qualche spintonamento di troppo fino a che due di loro, appartenenti ognuno ad un gruppo diverso, sono venuti alle mani.
Si sono affrontati con violenza, prima a mani nude e poi, improvvisamente, uno di loro ha estratto un mazzo di chiavi dalla tasca e ha sferrato un pugno all’altro sfregiandogli il viso.
L’altro si è allontanato con il volte sanguinante fra le mani, tanto che i presenti hanno pensato ad un accoltellamento. Sono state chiamate le forze dell’ordine e sono giunte pattuglie di carabinieri e polizia a riportare l’ordine nel gruppo di rider.
Non è la prima volta che dal giardino partono delle “spedizioni punitive”. Pochi mesi fa, a seguito di un altro violento diverbio, un ragazzo era stato ferito su una panchina e, sanguinante, all’ora di uscita degli studenti da scuola, aveva percorso un lungo tratto di corso Alfieri inseguito dal rivale che brandiva un martello con il quale l’aveva già colpito.
Il primo si era allora rifugiato in un bar e rinchiuso dentro ma l’altro, da fuori, oltre ad aver fatto danni all’arredo del dehor, aveva provato a sfondare la porta di ingresso del locale sempre a colpi di martello.