Giovedì l’udienza preliminare
L’Ordine dei Medici Veterinari della Provincia di Asti si costituirà parte civile all’udienza preliminare che si terrà giovedì a carico di Gianstefano e Gianbattista Filippone, padre e figlio, entrambi veterinari. Lo ha annunciato ieri il dottor Massimo Pasciuta, presidente dell’Ordine, che ha anche indicato come l’incarico di patrocinare la parte civile sia stato affidato all’avvocato Alberto Pasta.
Il coinvolgimento dei due noti veterinari astigiani risale all’inchiesta che si è chiusa nell’aprile del 2018 ad opera del Nas di Alessandria.
Le accuse mosse all’ex direttore del servizio Veterinario Area A
Filippone padre è accusato di aver approfittato del suo ruolo di direttore del servizio Veterinario Area A dell’Asl di Asti per appropriarsi, si legge nel capo di imputazione, di ingenti materiali, beni di arredo, farmaci e dispositivi medicali in genere di proprietà del servizio sanitario per cederli al figlio titolare della Clinica veterinaria San Secondo.
Avrebbe anche regalato “prestazioni” senza ticket
Fra i beni di cui si sarebbe appropriato anche un fucile utilizzato per anestetizzare gli animali oltre a quello di marca Beretta trovato in suo possesso ma mai dichiarato. Avrebbe anche utilizzato una Panda del Servizio Veterinario per scopi personali. Ma, sempre nella sua qualità di direttore, Gianstefano Filippone avrebbe “regalato” delle prestazioni ad allevatori di cavalli (prelievi cogintest) per un totale di circa 1765 euro per i quali non ha mai chiesto il pagamento del ticket dovuto all’Asl visto che la prestazione rientrava nei suoi compiti istituzionali.
Sempre Filippone padre dovrà rispondere davanti al gip di aver chiesto tre ricette mediche in bianco ad una veterinaria che in quel momento sostituiva un collega appena andato in pensione.
Filippone stesso, ora, è in pensione dall’Asl.
Il figlio dovrà rispondere di ricettazione
Uno solo, invece, il capo di imputazione a carico del figlio, Gianbattista, ed è quello di ricettazione di farmaci e dispositivi medici ricevuti dal padre e provenienti dall’Asl come attestato dall’indicazione “ad esclusivo uso ospedaliero” e molti dei quali provenienti dalla farmacia dell’Ospedale Cardinal Massaia. Nella ricettazione rientra anche il fucile per anestesie che risultava invece di proprietà dell’Asl.