Guasti simulati da un congegno elettromeccanico
Aveva trovato un modo per simulare dei guasti che non esistevano solo per garantire degli interventi di manutenzione durante il suo turno di reperibilità che gli avrebbero fruttato soldi in più in busta e dei giorni extra di riposo.
Lui è un dipendente dell’Asp, 55 anni, astigiano, incensurato, che è stato denunciato per truffa in danno di ente pubblico.
Indagine dei carabinieri dopo la denuncia dell’Asp
A scoprire il suo trucchetto sono stati i carabinieri di Asti che avevano ricevuto a marzo una singolare denuncia da parte della direzione dell’Asp. Nella denuncia si leggeva di un’anomalia nel sistema di telecontrollo del depuratore cittadino di Strada delle Quaglie. Secondo i dati in mano all’Asp, dall’anno scorso e a cadenza periodica scattavano degli allarmi che portavano ad interventi di manutenzione i quali risultavano poi inutili.
Il trucco svelato da una telecamera nascosta
E’ stata una telecamera nascosta a svelare quello che stava succedendo.
Installata dai carabinieri del Norm vicino all’area del depuratore, ha restituito le immagini del dipendente, sempre lo stesso, che durante il suo turno di reperibilità posizionata all’insaputa di colleghi ed azienda, un orologio elettromeccanico collegato ad una cabina di tensione il quale, ad intervalli ben programmati, generava un falso allarme nel sistema di telecontrollo dell’impianto di depurazione della città.
Scattavano sempre quando doveva intervenire lui
Gli allarmi scattavano sempre in modo da far intervenire lui il quale, per tale prestazione, riceveva un extra in busta paga e giorni di riposo. Un danno quantificato dall’Asp in circa 500 euro per quanto riguarda gli extra e in diverse ore per quanto riguarda le sue assenze.
Sequestrato il congegno trovato nel suo armadietto
L’indagine dei carabinieri, coordinata dal sostituto procuratore Fiz, si è chiusa con una perquisizione del tecnico manutentore all’interno dei locali dell’Asp. Nel suo armadietto è stato trovato anche il congegno che dalla telecamera nascosta si vedeva applicare alla cabina di tensione del depuratore.
Le indagini proseguono per passare al setaccio tutti i falsi allarmi dall’inizio del 2019 fino a ieri e il tecnico sta attendendo anche le iniziative che intende adottare l’Asp nei suoi confronti in attesa della conclusione del procedimento penale.