Un reato da Codice Rosso di come non se ne erano mai visti prima in Tribunale ad Asti quello trattato nei giorni scorsi dal giudice Dematteis.
Perché questa volta le vittime principali sono i due figli dell’imputato, uno dei quali ancora minorenne. Al cospetto del giudice è finito un uomo con un presente fatto di tossicodipendenza e di violenza domestica quotidiana.
Un uomo che ha una lunga storia di tossicodipendenza (anche condivisa con la compagna) interrotta da periodi di carcerazione e di ricaduta nel consumo di droghe. Al punto da aver dilapidato un’eredità nell’acquisto di cocaina.
Una condizione difficilissima per la madre e i figli che non si è risolta neppure con l’allontanamento, qualche anno fa, dell’uomo dalla casa di famiglia. Lui si era sì trasferito in un’altra abitazione con un’altra donna, ma si era tenuto le chiavi della casa di prima e spesso ci tornava. A nulla serviva che moglie e, soprattutto, figli, chiudessero con il chiavistello di sicurezza per non farlo entrare. Lui ogni volta faceva una scena come quella che è riportata in uno dei capi di accusa in cui non solo prendeva a calci la porta ma minacciava il figlio più grande di dargli dei soldi per l’acquisto della cocaina, altrimenti sarebbe entrato in casa e lo avrebbe ucciso.
In una di queste incursioni, vedendo che la porta di casa rimaneva sempre chiusa, si era anche spacciato per un poliziotto incaricato di fare una perquisizione e alla resistenza di madre e figli barricati in casa, ha di nuovo colpito la porta a calci e pugni minacciando pesantemente la donna e i ragazzi terrorizzati. Quando si è accorto che era stata chiamata la polizia, se l’è presa con il ragazzo chiamandolo infame perché aveva chiamato le forze dell’ordine e lo ha pesantemente minacciato di tornare a spaccare tutto in casa. Telefonata drammatica e violenta che è proseguita anche davanti agli agenti, all’arrivo della Volante. Un caso di stalking ed estorsione che ha devastato l’intera famiglia e per la quale l’uomo è stato condannato a 3 anni e 6 mesi di reclusione oltre al risarcimento delle parti civili, assistite dall’avvocato Davide Arri, da quantificare in sede civile pur riconoscendo provvisionali immediatamente esecutive di 6 mila euro per la compagna e 3 mila a favore del figlio minore.
Il fatto
- Martina Della Bella