Una storia di maltrattamenti alla compagna che si sono estesi anche alla zia dell’imputato che, per un periodo, aveva ospitato la coppia.
E’ finito con una condanna a 2 anni e 4 mesi il processo che vedeva un giovane uomo sotto processo, difeso dall’avvocato Giusy Vitellaro, per tanti episodi di percosse nei confronti della compagna per una periodo che va dal 2019 al 2021.
La donna, costituitasi parte civile con l’avvocato Jacopo Evangelista, ha raccontato di essersele sempre prese da lui. Calci, pugni, testate, colpi secchi al torace, capelli usati come presa per sbatterle la faccia contro il lavandino del bagno.
Una coppia particolarmente instabile e burrascosa che vedeva nella donna la parte che ogni volta doveva soccombere alla violenza dell’uomo, come raccontato in aula.
Circostanze supportate da numerosi referti del Pronto Soccorso per lesioni e traumi pienamente compatibili con le percosse denunciate dalla donna. E conferme che sono arrivate anche dalla zia dello stesso imputato, presso la quale la coppia per un po’ ha vissuto.
Proprio la zia più volte aveva chiesto al nipote di calmarsi e quando aveva capito che lui non l’avrebbe fatto, lo aveva cacciato di casa.
A quel punto l’uomo, nel cuore della notte, si è presentato con una tanica piena di benzina che ha sparso per tutta la casa con la minaccia di dar fuoco a tutto: “Se non posso starci io, non potrai starci neppure tu”. Solo l’intervento dei Vigili del Fuoco aveva scongiurato il peggio.
La condanna del giudice Sparacino è stata convertita in ore di lavoro socialmente utile presso la Croce Rossa.