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Cronaca
Furti

Asti, negozi del centro commerciale sotto attacco dei taccheggiatori

Rafforzata la sicurezza a beneficio dei negozi del centro commerciale. Cittadini dell’Ordine ogni giorno impegnati nell’arginare il fenomeno

E’ un fenomeno che riguarda tutta l’Italia e che ha vuto una rescrudescenza anche nella nostra città. E’ quella dei “taccheggi”, reato che, con questo nome è sconosciuto al codice penale che li cataloga come furti, ma indica la sottrazione di merce nuova in vendita in un negozio o su una bancarella del mercato.

Casi ce ne sono sempre stati, ma negli ultimi mesi si è assistito ad un aumento così alto da creare un danno serio ai bilanci dei punti vendita, anche quelli delle grandi catene internazionali che già mettevano in conto queste “perdite”. E Asti non è estranea a questo fenomeno, tanto che al centro commerciale Il Nuovo Borgo, polo di vendita al dettaglio dell’intera provincia, è stato scelto di rafforzare la sicurezza interna affiancando ai vigilantes già operanti anche il servizio di vigilanza privata dei Cittadini dell’Ordine.

E proprio due giorni fa uno dei primi interventi dentro il negozio Ovs dove le commesse, che ormai hanno occhi ovunque per arginare i danni dei taccheggi, hanno notato due ragazzi che hanno preso un po’ di capi di abbigliamento e sono andati nei camerini per provarli. Alla loro uscita, però, in mano ne avevano uno solo che hanno regolarmente pagato. Ma gli altri non li hanno nè pagati nè riconsegnati. A questo punto è stato chiesto l’intervento della guardia giurata che ha trovato nello zaino quello che era stato sottratto al negozio (e che è stato immediatamente restituito). Il giovane è stato affidato ad alcuni agenti della Volante. Il secondo ragazzo, quando si è reso conto che era in atto un controllo, aveva già posato il maltolto.

Nonostante tutta la merce in vendita, e in particolare i capi di abbigliamento, siano dotati di rilevatore antitaccheggio che suona alle barriere di uscite, molti lo strappano dagli abiti e così possono passare industurbati al controllo “elettronico”. I capi vengono infilati in borse, borsette, zaini ma anche indossati sotto gli indumenti con i quali i taccheggiatori entrano.

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