In Piemonte ci sono 203 famiglie che non hanno più notizie di un loro parente, scomparso nel nulla; di queste, 11 vivono ad Asti e provincia. Questi, in estrema sintesi, i numeri che riguardano le persone scomparse alle quali oggi, 12 dicembre, è dedicata una giornata nazionale istituita nel 2019 dal Commissario straordinario dedicato in ricordo di una donna, madre di due bambini, sparita nel nulla oltre venti anni fa.
L’Astigiano negli anni ha dato il suo tributo a questo doloroso fenomeno. Tanto per citare quello che più ha colpito l’opinione pubblica, si ricorda la scomparsa di Federica Farinella, dalla casa di campagna ai confini con Chiusano il cui corpo senza vita è stato trovato a poche centinaia di metri quasi vent’anni dopo la sua sparizione. Grande l’impegno del padre, Francesco, per dare supporto alle famiglie che si sono trovate nella stessa situazione attraverso la presidenza dell’Associazione Penelope Piemonte.
Anche recentemente attende ancora una soluzione la scomparsa di Emanuel Marino, 33 anni, uomo con disabilità cognitive allontanatosi una mattina di fine luglio del 2021 dall’abitazione di Buttigliera d’Asti nella quale viveva con i genitori e un fratello. Di lui non si è saputo più nulla nonostante l’imponente servizio di ricerca durato per oltre un mese.
Il primo semestre del 2024 ha segnato una scomparsa e, purtroppo, il ritrovamento non più in via di Danilo Romani, 24 anni, originario di Alba ma residente a Cisterna d’Asti. Cercato per qualche giorno dopo il suo allontanamento da casa, era stato ritrovato senza vita in riva al Tanaro nei pressi di Piana Biglini, alle porte di Alba.
Nelle statistiche fornite dallo stesso Commissario, in un raffronto fra i dati del primo semestre 2023 e quello di quest’anno, il Piemonte segna una flessione di denunce di scomparsa: 603 contro 581 così come il numero dei ritrovamenti (411 contro 378). A salire però è il numero di persone da ritrovare che sono 203 nei primi sei mesi di quest’anno rispetto alle 192 dello stesso periodo dell’anno scorso. A livello piemontese uno dei casi che sta tenendo banco da mesi è la scomparsa di Mara Favro di cui si sono perse le tracce a Chiomonte in primavera.
Per quanto riguarda Asti, invece, in sei mesi sono state sporte 33 denunce, sono stati registrati 22 ritrovamenti dei quali 21 in vita e uno, quello di Romani, con decesso. Restano 11 persone da ritrovare ma va sottolineato, così come riportato dal Commissario, che spesso questo numero riguarda persone che ripetutamente si allontanano senza dare notizie e minorenni (italiani e stranieri) che lasciano comunità e strutture di accoglienza.
«La ricorrenza di oggi – dicono dalla Prefettura di Asti che ha nel capo di gabinetto Lara Maria Quattrone la referente per le persone scomparse – costituisce un’occasione per sensibilizzare tutte le componenti della società civile nei riguardi di un fenomeno tristemente attuale e per manifestare una sincera vicinanza ai familiari degli scomparsi, il cui profondo senso di disagio si acuisce allorquando le ricerche, nonostante l’impegno profuso, risultino infruttuose».
Come è stato già attuato in caso di scomparse, in provincia di Asti la gestione delle denunce è regolata da un apposito piano per la ricerca, strumento che ha un preciso iter applicato dalle forze dell’ordine, Vigili del Fuoco, Protezione Civile e volontari una volta individuati gli scenari di riferimento.
«Nell’ambito di tale Piano – si legge ancora in una nota della Prefettura – particolare rilevanza assumono le fasi iniziali, che rappresentano il momento più delicato della gestione dell’evento, rivestendo la tempestività delle attivazioni un elemento cruciale per il ritrovamento degli scomparsi».
Il Prefetto di Asti, Claudio Ventrice, ha ribadito che la scomparsa di una persona non può costituire un fatto privato, ma deve coinvolgere tutta la comunità così ha aderito all’invito avanzato dall’associazione Penelope di illuminare di verde, colore della speranza, il palazzo che ospita la Prefettura.
«La facciata verde intende essere una sorta di faro per tutti coloro che non hanno ancora fatto ritorno a casa e vuole rappresentare un gesto simbolico di vicinanza alle loro famiglie» ha affermato il Prefetto.