Non c’è stato “stalking giudiziario”: si chiude con un’assoluzione il processo che vede contrapposti i fratelli Piero e Giacomo Giovannini, il primo medico dentista, il secondo avvocato, entrambi eredi di un consistente patrimonio di famiglia che consiste prevalentemente in interi condomini residenziali.
Tutto nasce da una “guerra per l’eredità” che ha originato una lunghissima lista di denunce reciproche sia sul fronte civile che su quello penale.
Quello sul quale il giudice Chinaglia si è espresso è il processo che vedeva Piero vestire i panni dell’imputato e Giacomo quello della parte civile.
Giacomoaccusava il fratello di avergli rovinato la vita a causa delle numerose denunce e degli esposti presentati contro di lui. Accompagnate da condotte persecutorie che configurano lo stalking: dagli appostamenti agli inseguimenti in auto, dagli approcci molesti per le vie del centro di Asti a ingiurie e minacce ad alta voce indirizzate nei suoi confronti per metterlo in imbarazzo. Giacomo ha raccontato, fra i tanti episodi quello in cui venne inseguito da Piero fino a Torino al punto da costringerlo a nascondersi per evitarlo. E poi le minacce di morte e di rovina della carriera professionale con numerosi esposti all’Ordine degli Avvocati. Anche aggressioni fisiche nel capo di imputazione: un pugno in testa davanti alla Posta centrale di corso Dante con prognosi 5 giorni per trauma cranico e il tentativo di colpirlo con un ombrello.
Giacomo Giovannini, costituitosi parte civile con l’avvocato Pierpaolo Berardi, ha portato all’attenzione del giudice tutte le conseguenze fisiche ed emotive di questo stillicidio di attacchi di varia natura da parte del fratello.
Sentiti tutti, il giudice ha dettato una sentenza di assoluzione.
Ovviamente soddisfatto l’avvocato Donatella Montagnani, difensore dell’imputato Piero Giovannini assolto da tutte le accuse.
«Non condividiamo questa sentenza – dice invece l’avvocato Berardi – e faremo sicuramente appello per le statuizioni civili. Faremo inoltre istanza alla Procura della Repubblica affinchè proponga appello anche per la parte penalistica».