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Cronaca
Sentenza

Asti, non cammina più dopo il vaccino anti Covid della Pfizer: il tribunale dispone l’indennizzo di 3 mila euro al mese

I consulenti tecnici incaricati dal giudice hanno dato ragione ad una donna che era stata male subito dopo aver fatto il vaccino nel 2021

Una sentenza sicuramente destinata a far discutere quella che è stata dettata nei giorni scorsi dal Tribunale del Lavoro di Asti anche perché va a toccare un argomento, quelle delle vaccinazioni anti Covid, che ancora oggi solleva dei dubbi.

Il caso è quello di una donna, titolare di una tabaccheria di Alba, che nell’aprile del 2021 si era sottoposta alla vaccinazione Comirnaty, prodotto dalla Pfizer Biontech. Immediatamente dopo la vaccinazione, aveva accusato dei sintomi di natura neurologica che si erano aggravati nel corso dei mesi fino al febbraio del 2022 quando, ricoverata all’ospedale di Orbassano, gli specialisti le avevano diagnosticao una sospetta mielite di natura infiammatoria con una lettera di dimissioni dove il medico aveva scritto “Non è escludibile un ruolo scatenante vaccinico”.

E’ su questa dichiarazione che si basa il processo che si è incardinato davanti al tribunale di Asti, competente per territorio con una richiesta di indennizzo nei confronti del Ministero della Salute e l’Aifa, Agenzia italiana del farmaco.

I danni che la donna ha subito sono davvero gravi, perchè la donna non cammina più da sola e ha bisogno di costante aiuto.

Assistita dagli avvocati Renato Ambrosio, Stefano Bertone, Chiara Ghibaudo e Stefania Gianfreda dello studio Ambrosio & Commodo di Torino, la tabaccaia albese ha tenuto duro e a fine settembre è giunta la sentenza del tribunale di Asti che ha disposto per la donna un indennizzo di circa 3 mila euro al mese per il danno patito.

«Sono stati individuati casi isolati in cui il vaccino con virus inattivo e i vaccini di base di mRna hanno provocato sindromi di acute di demielinizzazione del midollo spinale come la sclrosi multipla e la neuromielite ottica » spiega l’avvocato Bertone.

Il tribunale ha disposto l’indennizzo a seguito delle conclusioni cui sono arrivati i suoi due consulenti tecnici, Agostino Maiello e Stefano Zacà che hanno sostanzialmente riconosciuto il nesso causale fra il vaccino e l’insorgenza del danno neurologico grave.

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