Dopo poco più di tre ore di Camera di consiglio, la Corte d’Assise d’Appello di Torino ha confermato la pena già dettata in primo grado ad Asti a carico dei cinque imputati dell’omicidio del tabaccaio di corso Alba, Manuel Bacco.
Antonio e Domenico Guastalegname, padre e figlio, Jacopo Chiesi, Fabio Fernicola e Giuseppe Piccolo sono dunque tutti colpevoli, chi per aver ideato la rapina poi finita nel sangue, chi per aver fatto da autista ai rapinatori in fuga, chi per essere entrato nella tabaccheria e aver sparato a bruciapelo uccidendo il commerciante.
Alla lettura della sentenza era presente anche la vedova di Bacco, Cinzia Riccio, costituita parte civile con l’avvocato Vitello dello studio Mirate; gli imputati hanno ascoltato la sentenza in video conferenza dalle carceri in cui sono rinchiusi.
I giudici di appello, come già quello di Asti, hanno assolto gli imputati dal solo reato di tentato omicidio di Cinzia Riccio che si trovava accanto al marito quando sono stati esplosi i colpi. Il procuratore generale aveva reintrodotto questo reato chiedendo una pena finale dell’ergastolo.
A questo proposito gli avvocati Mirate e Vitello commentano: “La conferma della sentenza di primo grado è un fatto importante e dimostra la solidità dell’impianto accusatorio. A nostro avviso gli imputati meritavano la condanna anche per il tentativo di omicidio posto in essere nei confronti di Cinzia Riccio. Il pm – proseguono i difensori di parte civile – aveva addotto motivi di appello minuziosamente dettagliati e di sicura consistenza. La duplice condanna per omicidio e tentato avrebbe comportato l’ergastolo per tutti gli imputati e forse la Corte d’Assise d’Appello non se l’è sentita di arrivare a tanto”.
Annuncia un sicuro ricorso alla Cassazione uno dei difensori di Jacopo Chiesi, l’avvocato Caranzano.